Si prosegue a piedi entrando nel paese e si imbocca il sentiero segnalato da cartello in legno posto esattamente di fronte al campanile sulla sinistra della strada.
Ci si dirige verso N e si incontrano quasi subito le baite Lebi, quindi si attraversa il torrente per raggiungere un altro gruppo di baite.
Il tracciato tende a salire sempre in direzione N per ripidi prati.
Dopo aver passato la baita di Balma Piatta 1847 m si giunge ad una sella riconoscibile per una serie di massi allineati 1920 m.
In prossimità del promontorio che domina la valle vi sono alcuni massi scolpiti a coppelle, incisioni rupestri attribuibili all’età del bronzo. L’itinerario prosegue in direzione del canale chiaramente visibile dalla selle. Lungo il canale, il sentiero si inerpica tra sicuri gradoni rocciosi e pendii erbosi fino a raggiungere l’anticima.
L’ultima parte del tracciato è interamente su cresta piuttosto esposta (alcuni gradini di ferro e qualche corda fissa offrono un buon supporto).
Dal Bec Renon si prosegue per cresta prima in leggera discesa poi in piano aggirando a sx qualche spuntone fino a quando al di sotto di una marcata elevazione si nota una traccia sulla sx che con un traverso raggiunge un ometto in pietra.
Da qui si continua su una cengia in discesa che si fa sempre più stretta sfociando con un ultimo stretto passaggio in un largo pendio erboso che si risale guadagnando nuovamente la cresta ai piedi del Corno Battaglia, si prosegue a dx sotto la parete del Corno raggiungendo una bocchetta.
Si ha ora davanti la testa della Cima Battaglia preceduta da una arcigna placconata.
Si scende il canalino attrezzato e si traversa sotto alla Cima, ora si risale il ripido pendio erboso su buona traccia andando a guadagnare le corde fisse che aiutano a risalire la placconata e raggiungere il colletto, passando sull’altro lato un sentierino aggira e risale facilmente e in poco tempo alla Cima Battaglia 2298 m.
Seguire il sentiero perfettamente segnato da bolli biancorossi che prosegue per cresta in direzione del colle Bonze. Un paio di centinaia di metri prima di raggiungerlo a svoltare sul sentiero che scende i ripidi prati in direzione del vallone di Scalaro e, seguendo i segni si torna al punto di partenza.