Arrampicata facile e poco sostenuta, all'inizio su placche appoggiate e poi su salti più verticali.
Roccia nel complesso buona (serpentino) anche se occorre fare attenzione a qualche pietra mobile e al detrito sulle cenge.
Sulla via soste a fix e chiodi (1 sosta con cordoni su albero).
Tiri da attrezzare (3 chiodi di passaggio in tutto, ad eccezione del 2° tiro tutto spittato), portare un gioco di dadi e 3/4 friend.
Salire il ripido pendio erboso con pietrami puntando all'evidente triangolo di placche che sulla sinistra del canalone costituisce il primo salto dello sperone. La via parte 50m a destra di verde smeraldo. (30 min. dalla strada)
L1 salire le placche direttamente partendo al centro, a sinistra di un tettino nerastro. Spostarsi verso sin. dove è più facile fino a raggiungere una comoda cengia. Sosta a spit a sinistra. (40 m. – III – tiro completamente sprotetto)
L2 Con arrampicata di aderenza, si supera la placca chiodata piuttosto lunga sulla verticale della sosta (40 m. IV/IV+). Sosta a spit su cengia.
L3 Si rimonta facilmente la rampa di sinistra, (1 chiodo dopo pochi metri), e si prosegue poi sullo spigolo superando due bei risalti, (passi di III- III+ tutto da proteggere – 40m. La sosta si effettua su un solido larice con cordone e maillon.
Si prosegue poi facilmente per erba sino alla sommità della crestina, dove si sale un risaltino di roccia e si trova una sosta nuova, probabilmente di “verde smeraldo” (2 spit con catena e anello di calata, 20 m).
L4: Dalla sosta nuova si scende brevemente per traccia, scavalcando un punto franato, si prosegue in leggera salita su cengione costeggiando la parete di ds. fino a quando di fronte si vedono nitidamente gli spit di “verde smeraldo” – Non andare assolutamente verso gli spit ma fare una sosta supplementare e prendere uno dei due diedri camino che a destra portano in cresta ( 50m. III – IV). Sosta in cresta su spuntone
L5. Proseguire scavalcando agevolmente alcune gibbosità della cresta, salire una placca abbattuta e facile (III max). Salire uno spuntone e poi sosta sul successivo terrazzino di fronte a un evidente roccione triangolare (spit con catena e maillon. (50 m.) – tutto da proteggere.
L6 Salire pochi metri e traversare per cengetta alla destra del roccione triangolare (mentre verde smeraldo sale sulla sin. della parete.). dopo pochi metri si incontra una bella fessura verticale (a sin.) che consente di arrivare in punta al triangolo (IV – IV+ , uno spit a metà fessura e poi due chiodi un po’ a ds. – 30 / 40 m.) sosta su catena.
L 7 Tenendosi sul filo si superano due murettini e si raggiunge una vecchia sosta, sotto un tetto (1 spit e un chiodo con cordino.). Da questa sosta, con passo delicato soprattutto per il secondo di cordata (III+), si scende per due metri traversando poi più facilmente alla base del diedro finale (40 m. – sosta su 2 spit ).
L8: Si rimonta il diedro canale sprotetto, un po’ disturbato dalla vegetazione, volendo alla fine si può salire una placchetta a dx più verticale, oppure si continua nel diedro, fino alla sommità, dove a sin, si trovano due spit da collegare.
discesa:
Si discende brevemente il facile pendio erboso (nord) verso l’evidente sentiero che tocca prima il “lac du ratè” e poi, superato un alpeggio conduce, con giravolte alla base del versante sud del Bec da dove si perviene facilmente alla strada che occorre poi risalire per quasi 1 km. fino all’auto.
- Bibliografia:
- Berutto-Fornelli Emilius-Rosa dei Banchi, CAI-TCI 2005