Roccia da buona a ottima.
La via è in parte chiodata con materiale vario. Portare serie di friend e nut. Necessario allungare le protezioni (fettucce) e gestire attrito delle corde.
Soste eterogenee, nuove le ultime 4, spit datati e chiodi le altre. Da consolidare.
Seguire la mulattiera per il lago Raty fino alle baite del Chapy, abbandonandolo poco oltre quando il sentiero ha un tornante verso destra e comincia a salire più ripido, in prossimità del ruscello che scende dal lago. Attravere il corso d'acqua e seguire un sentierino ben segnalato con ometti che attraversa fin nei pressi della partenza della via ‘ex art. 18’. Quindi continuare ad attraversare sotto la parete, abbassandosi un pò, per qualche decina di metri, fino ad individuare (ometti) una comoda cengia erbosa che sale fino all’attacco (30m).
L'attacco si trova qualche metro a sinistra della via Diamante, segnalata con un sasso scolpito.
Chiodo, fix e prima sosta visibili dal basso.
L1 – muretto verticale fessurato e poi diedro. Partenza dura (5c) poi più semplice (4c).Chiodo e fix.
L2 – splendido diedro fessurato (5b/5c) oppure variante a fix sulla placca a sx. Alcuni chiodi, un fix in alto.
L3 – ancora diedro a sx, poi salti erbosi decisamente verso dx (4c)
L4 – strapiombino (aggirabile a dx) e risalti erbosi leggermente verso destra fino all’attacco del secondo diedro (4c)
L5 – super tiro sulla placca verticale che forma la faccia sx del diedro (5c, 50 metri).Alcuni chiodi e 2-3 di fix. Possibile sosta intermedia
L6 – per diedrini, placchette e cengia erbosa fino alla base del terzo diedro, leggermente a destra (5a)
—Sulla cengia alla base del terzo diedro sono presenti tre soste. La prima a destra, con cordone rosso è quella giusta. Quella con spezzone giallo non serve a niente. Quella a spit sulla sx è quella della via ‘Diamante’.—
L7 – ristabilimento (5b), poi si arrampica nel fondo del diedro fino a delle scaglie che portano a uscire dal diedro verso destra (chiodo). Si scala senza possibilità di protezione qualche metro in placca (4b) per rientrare nel diedro, qui masso incastrato, chiodo, spit sulla faccia sinistra. Si esce sulla placca a sx per una decina di metri (chiodi) per poi tornare a dx e risalire un canale erboso (5b). Dal terrazzino possibile variante decisamente a dx su spigolino aereo ( 2 chiodi visibili, sconsigliato).
L8 – strapiombino atletico aggirabile a destra (5), poi placchette passando anche sotto un masso (sosta possibile sotto il masso, inutile).
L9 – diedro fessurato a dx (spit), poi traversare a sinistra ove la placca offre le minori difficoltà.
Discesa a piedi per pietraie fino al sentiero che riporta sulla strada per Dondena (1h circa).
- Bibliografia:
- Emilius Rosa dei Banchi; Berutto - Fornelli; CAI-TCI