Si torna verso Civiasco e si prende a sx Via del Nord (cartello con la mappa dei sentieri). Si sale per le strette vie dei cantoni Po e Peracino (stare tendenzialmente a sx) fino a incontrare i cartelli CAI dei sentieri 636 e 637.
Si lascia a sx il 636 che utilizzeremo per il ritorno e si inizia a salire nel bosco incontrando l’Alpe Castagnei. Incrociata una sterrata si va a sx per poi salire a dx e proseguire lungamente a sx su pendenza moderata fino a quando i segnavia del 637 non ci invitano a risalire un costone nei pressi di un traliccio (a sx ci sono i segnavia del 633 che percorreremo in discesa).
Il sentiero supera i ruderi dell’Alpe Sughetti e poi con un ultimo breve tratto molto ripido va a incrociare una sterrata che si segue per pochi minuti a sx fino a quando non si porta in cresta a pochissima distanza dalla vetta.
Pochi passi a dx e si è sulla panoramica cima dove sono poste numerose antenne e alcune costruzioni di servizio; ampio panorama che spazia dalle montagne della bassa valle fino all’immancabile Monte Rosa.
Si torna fino al bivio col 633 che si segue e, dopo un iniziale tratto in discesa, si prosegue lungamente in traverso (attenzione con terreno gelato o neve) per poi riprendere la discesa fino ai ruderi dell’Alpe Prasalè.
Qui si va a sx attraversando il torrente e, seguendo il sentiero 636 che, dopo aver passato l’Alpe Pian d’Armina, diventa una sterrata, si raggiunge la Sella Falconera (volendo si può tagliare un tratto seguendo i segnavia). Si prosegue sulla tagliafuoco, si va a sx a un successivo bivio (indicazioni) e ci si porta all’Alpe Pianavenc dove si a dx. In breve ci si porta a Civiasco e da qui all’auto sul percorso dell’andata.