Si attraversano i ruderi in direzione del rio che costeggia la statale e che si supera subito su ponticello di legno.
Proseguire sul pendio che costeggia il rio e la statale fino al suo punto più alto in corrispondenza dei primi alberi e di un pianetto alla base del bosco; andare al fondo del piano e salire nel bosco rado nei tratti meno ripidi fino a raggiungere un tratto più appoggiato e infine con ultima rampa ripida sbucare sulla grande conca alla base del versante nord-est del Bec del Pui.
Salire a piacimento sull’ampio versante con tratto iniziale sui 30°-35° e un breve tratto più ripido (valutare se utilizzare la picca) con uscita su ripiano posto sotto il facile e poco ripido pendio sommitale, che infine spiana e si affila verso il grande ometto con madonnina della vetta.
Discesa per la via di salita oppure, con elementare discesa su roccette del castello sommitale, raggiungere il colletto sottostante, dove inizia la cresta est per il Ventasuso, e scendere per pendii abbastanza ripidi, ma fattibili in racchette, ritornando alla conca con bel percorso ad anello.
Con neve fresca è pure possibile scendere nel bosco rado sulla linea di massima pendenza arrivando più rapidamente al pianetto percorso in salita e quindi in pochi minuti alla conclusione della gita.
- Cartografia:
- Mappa IGC N.7 Valli Maira Grana Stura