In caso di maltempo la salita si può abbandonare in alcuni punti sfruttando le doppie sulla parete est della Figari, oppure calandosi sul versante ovest con la possibilità di utilizzare alcune cenge per ritornare alla Forcella Provenzale (diversi cordoni in loco e alcune soste a spit lungo la cresta).
Materiale utile: friend medio/piccoli, fettucce e cordini lunghi, eventualmente un paio di chiodi. La via è parzialmente attrezzata, si trovano alcuni chiodi nei passaggi di maggior difficoltà.
Il dislivello tiene conto dei vari saliscendi della cresta.
La via è veramente bella, non difficile e mai banale. Meriterebbe di essere molto più conosciuta e ripetuta di quanto non sia.
La Forcella Provenzale (attacco della via) si può raggiungere sia dal versante occidentale che da quello orientale.
a) versante Ovest: da Chiappera si segue la carrozzabile che sale la Valle del Maurin fino a fianco della Torre Castello. Si salgono le chine pascolive e il canalone, poi si volge a destra per 70 m fino ad un breve canale erboso ma molto ripido a destra di un piccolo sperone sporgente. Dalla sommità di questo si ritorna diagonalmente verso sinistra passando sotto una grande placca chiara strapiombante e si raggiunge così il centro del canalone, che si segue fino allo stretto intaglio (PD).
b) versante Est: percorrere la prima lunghezza di corda del Camino Palestro (l’attacco si trova circa 20 m a sinistra della base della grande incavatura del diedro che separa le pareti E della Rocca e della Torre Castello) fino ad un sistema di piccole cenge (30 m, II, III-). Da qui elevarsi verso sinistra, entrare nel canale-camino e salire al suo interno (20 m, III). Dopo un tratto ripido (passo di IV) si esce sulla forcella (15 m, III, AD).
Dalla Forcella Provenzale si traversa su una liscia placca (IV) poi, salendo in verticale per un evidente canalino (III), si raggiunge una paretina, che si scala per sbucare in cresta (IV). Si segue integralmente l’affilata cresta fin sotto la vetta della Punta Figari che si raggiunge traversando sul versante E elevandosi lungo una spaccatura su placche verticali (III). Si scende proseguendo sul filo evitando ad O un altro torrione, e con divertente arrampicata si raggiunge la Forcella Ribaldone (III). Si sale una liscia paretina, si traversa a sinistra e con passaggio difficile si sbuca in cresta. Si prosegue seguendo fedelmente il filo, molto esposto, a saliscendi fino alla base del salto terminale.
Da qui per raggiungere la croce di vetta sono possibili due soluzioni:
a) si traversa a sinistra (E) superando una paretina (III+) e con ultima risalita di una facile placca si giunge in cima.
b) in modo più divertente si segue il filo per poi scalare direttamente l’ultimo salto (V-, un chiodo in posto).
Discesa per la via normale (sconsigliata in caso di pioggia).
Prima invernale Ferruccio Jöcler, Gian Luigi Vaccari l'8 gennaio 1967.
Prima solitaria Guido Ghigo nell'autunno 1972.
- Cartografia:
- IGC 1:25000 n. 111
- Bibliografia:
- Gruppo Castello Provenzale, Guida dei Monti d'Italia Monte Viso Alpi Cozie Meridionali