Non si incontrano fontane lungo la salita, che nel periodo più caldo va affrontata di prima mattina per non soffrire troppo.
Da Nasino si prosegue lungo la strada della Val Pennavaire per poco meno di 2 km fino ad un ponte appena prima della chiesetta Madonna di Curagno, dove a destra una strada indica Vignolo, Vignoletto e Colle del Prione.
Si segue la strada ignorando poi la deviazione di destra per Vignoletto, e poco dopo si incontra Vignolo; l’asfalto prosegue ancora per un tratto per poi lasciare spazio ad un ottimo sterrato, dalle pendenze piuttosto regolari e mai troppo dure.
Si raggiunge a quota 690 m il rudere della chiesa di San Pietro con accanto un’area picnic (no fontana).
Un breve falsopiano precede una serie di rampe un po’ più dure, che precedono un nuovo rettilineo che riporta nel bosco dopo aver attraversato un ponte sul torrente; poco dopo si passa davanti ad una cascina in località Trucco; un tratto piuttosto facile verso destra, inizia l’aggiramento di alcuni costoni (mentre il colle del Prione è già visibile), fino a che dopo l’ultima baita che si incontra, il fondo degrada sensibilmente e si arriva, dopo una leggera discesa, ad una secca svolta verso sinistra dove ci attende una rampa durissima, per fortuna non lunga, ma con pendenze fino al 20%.
Superatala, la salita torna più pedalabile, alterna strappi a brevi piani, fino all’ultima tagliata che conduce al colle; qui il fondo è più dissestato e spesso rovinato da colate di fango e ruscelli d’acqua, ma con un po’ di abilità si arriva in sella al colle.
Dal colle per gli amanti del portage, è possibile proseguire fino al Monte Galero, ed eventualmente scendere dal versante del Colle San Bernardo.
Altrimenti discesa dal percorso di salita, con possibilità di seguire il sentiero dal colle fino alla cascina Trucco, dopodichè per forza lungo la sterrata fino a Nasino.