Vista la brevità delle linee è possibile salirne più di una nella stessa giornata, oppure anche abbinarle con altre linee sulle vicine e non meno interessanti pareti del Sassofratto.
Seguire il sent. n. 605 che risale lungamente la valle del Dolo, attraversando la suggestiva Abetina. Oltrepassare il rif. Segheria, poco più avanti seguire a sinistra il sent. 605B o comunque salire decisamente nel bosco innevato in direzione Ovest fino a uscire dalla faggeta, raggiungendo la Valle dei Porci compresa fra il Sassofratto e il Prado, la cui parete Est (o meglio Est-Nordest) è ora proprio di fronte. Circa 2 ore da Civago, con neve favorevole; il 605 è spesso tracciato.
La parete Est-Nord-est è articolata in vari canali e speroni, l’orientamento non è sempre immediato. Sulla sinistra un ripido canale, breve e rettilineo, esce in alto sui pendii più facili posti a sinistra del punto più alto della parete. Alla sua destra si trova un articolato sperone solcato da canalini secondari. A destra di questo sperone un solco più marcato ed evidente sale verso il punto più alto della parete (quotato 2038 m), con diverse brevi varianti di uscita possibili. Più a destra ancora, un altro canale più appoggiato sbuca a destra della cima, lungo la cresta che la collega all’avancorpo denominato Monte Cipolla.
In questi percorsi tendenzialmente le difficoltà si incontrano in corrispondenza delle uscite, lungo i canali si incontrano pendenze classiche (max 50-55°).
Collegando canali e crestine ci si possono inventare numerosi percorsi alternativi, a proprio piacimento.
Per le discese si utilizzano i facili pendii che separano Sassofratto e Prado, se si vuole tornare in Valle dei Porci. Altrimenti, dalla cima si divalla facilmente verso Nord in direzione del Lago della Bargetana.
- Bibliografia:
- Appennino di neve e ghiaccio vol. 1