Da effettuarsi con condizioni di innevamento stabile, ramponi al seguito ma non indispensabili.
Solo in primavera inoltrata è possibile salire in auto fino al parcheggio di Laval in Val Troncea, risparmiando alcuni km di percorso.
Dal parcheggio oltre Pattemouche si percorre la strada della Val Troncea (se le piste di fondo sono chiuse) oppure il sentiero delle ciaspole, ben segnalato, che con vari brevi saliscendi si mantiene inizialmente sul lato destro della valle, fino al Rifugio Molino di Laval, poi passa sul lato opposto raggiungendo dopo alcuni km con scarsa pendenza il bivio per Troncea. Qui si prosegue a sinistra in salita, o su stradina o tagliando per pendii, fino a raggiungere la località Troncea 1915 m con l’omonimo rifugio.
A questo punto si salgono i pendii sopra il borgo, moderatamente ripidi ma spesso spogli, oppure ci si mantiene sul fondo di un canalone meglio innevato. A quota 2200 m circa, quando sulla destra si scorgono due modeste barriere rocciose, si individua il tracciato di un sentiero estivo, detto sentiero delle Lose, che passa tra le due paretine rocciose in diagonale verso sud, compiendo un traverso che con molta neve può risultare scomodo, attraversando un breve lariceto per poi giungere ad un’ampio plateau sotto le pendici del Bric Ghinivert. Senza guadagnare quota, si prosegue in diagonale verso destra per trovare il passaggio più comodo per attraversare un canalone pianeggiante, quindi si riprende a salire dolcemente puntando alla sagoma del Monte Pelato, che poi resta sulla destra.
Si segue il corso di una piccola forra (attenzione ai pendii di destra, che al termine sfocia nella parte mediana del Vallone Charnier. Si raggiunge poi una breve ma ripida barriera da superare: si può optare per il pendio di destra, oppure per un canalino in centro, oppure ancora con poca neve si può aggirare a sinistra la barriera percorrendo i pendii sotto il Monte Peolioso. Superato il dosso si raggiunge una conca a 2550 m, ecco la parte terminale del vallone; per dossi e avvallamenti si continua verso sud-est, salendo l’ultimo e più ripido pendio (BR) che adduce ad una sella pianeggiante a sinistra del Pra Crò 2798 m. Non resta che seguire la facile dorsale (attenzione ad eventuali cornici sul lato Val Germanasca) fino all’ampia e piatta cima.
La discesa avviene per il percorso di salita, oppure una volta raggiunto il pianoro a 2550 m circa, si può salire con piccozza e ramponi un evidente e non difficile canale che conduce sul Monte Pelato, e da questo discendere la via normale per tornare alla pista di fondovalle.