La stagione migliore è l'inizio dell'estate perchè più avanti in stagione alcuni tratti possono diventare problematici.
Le difficoltà maggiori sono sicuramente concentrate nel superamento della seraccata del glacier des Platières con breve pendio di ghiaccio molto ripido 60°-70° (e per un paio di metri anche qualcosa di più) che richiede due attrezzi e la necessità di fare almeno un tiro (50 - 60 m) per procedere in sicurezza.
Dal parcheggio di La Gurraz si sale in circa 2 ore al piccolo ma accogliente refuge de Turia (18 posti custodito in estate).
Dal rifugio salire in direzione sud ovest (primo tratto su comodo sentiero ma in genere quasi subito su nevai) passando ai piedi dell’Aiguille Rouge e puntando all’evidente intaglio del Grand Col (2935 m). Dal colle seguire per un breve tratto la facile dorsale (neve) fino a toccare il glacier du Grand Col che va risalito interamente fino al col des Roches (3443 m – a sinistra salendo).
Da quest’ultimo una discesa attrezzata di cavo permette di scendere sul ghiacciaio di Geay. Risalire il ghiacciaio (numerosi crepacci) fino a toccare la cresta ovest del mont Pourri che in breve porta sulla cima (3779 m).
Per la discesa si segue per intero il ghiacciaio di Geay prevalentemente nel suo centro lontano dalle zone più crepacciate per uscire dallo stesso verso la fine passando a destra sotto l’Aiguille du St.Esprit. Da qui per pendii prativi moderatamente ripidi si raggiunge un sentiero che seguito verso destra porta comodamente al refuge du mont Pourri.
Dal refuge Pourri si scende lungo il sentiero che porta al col de la Sachette fin sotto la verticale del vallone che adduce al glacier des Platières salendo poi al meglio i ripidi pendii intervallati da balze rocciose. E’ possibile anche seguire il sentiero che dal rifugio passa più in alto (quello del giorno precedente) individuando poi la traccia che – sempre nella medesima direzione – è a servizio delle vie di arrampicata. Entrambe le scelte comportano comunque difficoltà di orientamento considerando che questo tratto in genere si fa con il buio (informarsi dal gestore). Con direzione est portarsi (tenendo il più possibile la destra del vallone) sulla verticale del ghiacciaio. Per una successione di balze e falsopiani portarsi verso 2750 m ai piedi di una seraccata che va superata con un breve tiro per la sua più abbordabile estremità sinistra (tratto soggetto a crolli piuttosto delicato). Continuare su terreno facile ma crepacciato in direzione dell’impennata finale (150 m a 45°) che permette di toccare il Col Sache Platières. Da qui seguire la cresta di misto (non difficile ma occhio alle cornici spesso di grandi dimensioni) in circa 1 ora si tocca la cima del Dome de la Sache (3601 m).
Per la discesa si segue la normale scialpinistica sul lato nord della montagna (glacier de la Savinaz) fino ad un grande ripiano ai piedi di una zona seraccata (quota 3100 ca) dove si abbandona l’itinerario che ritorna verso il refuge Turia per proseguire su facili pendii in destra orografica del ghiacciaio sud de la Gurraz. Si lascia il ghiaccio abbastanza facilmente verso i 2800 per una piccola e ripida valletta. Si continua la discesa per ripidi nevai che permettono di aggirare diversi salti rocciosi (meglio tenere sempre a dx) fino a quota 2300 dove si individua sempre all’estrema destra un sentierino che porta rapidamente sul sentiero principale che collega La Gurraz al rifugio de la Martin. A sinistra si torna al punto di partenza.
- Cartografia:
- IGN 3532 et - IGN Carte Parc National de la Vanoise