Materiale:
Uno spezzone di corda da 20 metri, qualche cordino.
Da Valbondione [915m] si raggiunge il rifugio Coca [1892m] in 2 ore [segnavia 301].
Dal rifugio si sale la valle di Coca fino a passare il lago di Coca [2108m] e a salire per il passo di Coca [segnavia 325].
Poco prima di giungere al passo, il sentiero lambisce sulla sinistra delle pareti rocciose tra le quali si scorge il canale che consente di accedere alla cresta [2580m ca, 2 ore dal rifugio]. Si sale questo canale e, cercando la roccia migliore (II°), si sbuca in cresta.
A questo punto si può giungere anche oltrepassando il passo di Coca, scendendo sul ghiacciaio del Lupo nel versante valtellinese e costeggiando verso sinistra la parete rocciosa. Con scarsità di neve, l’accesso alla cresta potrebbe essere problematico.
Si segue facilmente la cresta di rocce rotte e sfasciumi (I) fino a giungere a delle rocce nere, che costituiscono la parte più impegnativa dell’ascensione. Un risalto lo si aggira verso Nord sfruttando con i piedi una larga fessura nella roccia e tornando in cresta (II), che ora diventa più affilata. Pochi metri vengono percorsi stando attaccati a delle lame con le mani (verificare gli appigli) e in aderenza con gli scarponi.
Poco dopo la cresta si allarga e si giunge alla selletta dove sale la via normale. Per tracce di sentiero ci si dirige verso Nord-Ovest a guadagnare un canale di sfasciumi (ometti) che consente di uscire ad un intaglio della cresta Nord.
Si prosegue ora sul versante Ovest della montagna dove una cengia [ometti] consente di arrivare ai piedi della vetta e quindi, con facile arrampicata, alla campana posta in cima al Pizzo Porola [2981m, 2 ore dall’attacco].
Discesa: Per lo stesso itinerario o per la via normale attraverso il ghiacciaio del Lupo.
- Cartografia:
- Kompass