
1° giorno – sia dal ponte del Polset (nel vallon de Saint Bernard) che dal Ref. Orgère (nel vallon du Povaret) raggiungere il Col de Chaviere e scendere al Ref. Del Peclet Polset m. 2450, con uno dei percorsi seguenti: a) Dal Pont du Polset m. 1770 percorrere la sponda destra di salita nel vallone lungo il percorso del GR55 (valutare eventuali scorrimenti dai pendii soprastanti), giunti nei pressi di una presa d’acqua iniziare a salire i pendii sulla destra, tenersi a destra del Grand Planay e continuare nella stessa direzione superando vari dossi e falsopiani fino a raggiungere un ampio colletto m. 2502 soprastante il Lac de la Partie; b) Dal Pont du Polset proseguire lungo la strada, raggiungere il Refuge de l’Orgere m. 1926 (possibile pernottamento invernale) ed iniziare a salire i soprastanti pendii alquanto sostenuti ma con l’esposizione che favorisce sia l’assestamento ma anche il rapido scioglimento della neve e giungere al di sopra di una bastionata e continuare a lungo su un mezzacosta, sottostante alla dorsale della Tète Noire e raggiungere il colletto 2502 m.
Proseguire nel facile valloncello verso il Col Chavière raggiungibile con una breve rampa finale. Dal colle scendere su facili pendii e raggiungere il Refuge Peclet Polset.
2° giorno – Dal Refuge Peclet Polset in falsopiano superare sulla dx il Lac Blanc, salire verso il Col du Soufre e prima di questo deviare a sx e raggiungere il ghiacciaio de Gébroulaz, salire in direzione del Dome du Polset passando tra due crestoni rocciosi (zona assai crepacciata); raggiunto il Dome deviare a dx e puntare all’Aiguille de Polset; gli ultimi metri molto ripidi si salgono a piedi; attraversare gli spuntoni della vetta e quindi in arrampicata (o con una eventuale doppia) abbassarsi sulla cresta ovest di una ventina di metri fino ad una spalla, calzare gli sci e dirigersi verso il Col de Gébroulaz;
qualora non si volessero togliere gli sci, evitando di salire all’Aiguille, si può continuare la traversata dalla spalla del Dome tenendosi alla base degli speroni nord dell’Aiguille e risalire un tratto alquanto ripido (valutare le condizioni di sicurezza) che porta ad una spalla dalla quale su un breve falsopiano si giunge al Col Gébroulaz;
dal colle scendere sul pendio ovest (un tratto ripido; sulla destra è meno accentuato) verso il Glacier de Chavière; con ampio cerchio ruotare gradualmente a sx (crepacci) fino a giungere nei pressi del Col de Thorens (qui giungono gli impianti di Val Thorens); continuare la discesa sempre effettuando una rotazione a sx ;
da quota 3.000 deviare decisamente a sx ed abbassandosi il meno possibile passare al di sopra dei Lacs au Café Lait, puntare al Col Amieux m. 2842 e raggiungere la cresta che da sul vallone che scende dal Col Chaviere (a seconda del punto di arrivo a volte è necessaria una breve risalita);
scendere in questo vallone e proseguire su uno degli itinerari bassi percorsi il 1° giorno; qualora fosse in buone condizioni “La Fesse”, un canale che sbuca a quota 2860 orientato a sud, che solca la bastionata sotto ai laghi Café au Lait, da questi si può puntare direttamente all’intaglio e scendere quel canale (ripido), in tal caso si può solo scendere nel Vallone del Ruisseau du St. Bernard (it. a) giungendo al Ponte du Polset m. 1770.
- Cartografia:
- IGN - Les Trois Vallées
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