realizzazioni di questa struttura. Le prime due lunghezze sono molto discontinue ma questo non pregiudica il divertimento vista la qualità della roccia e l’attrezzatura.
Soste: ottime con 1 fix da 10x80 Materiale: N.E.A.; 12 rinvii; 2/3 friends piccoli; consigliabile una staffa per l’ultima lunghezza.
Attrezzatura: via chiodata integralmente a fix da 8x80 e piastre Raumer inox da 27 KN
fino alla radura del diruto Cuèl del Manzoler.
Abbandonare il sentiero e dirigersi verso il Coster lasciando a sx una colata di massi con grossi cespugli di rododendri; seguire gli ometti puntando alle evidenti lingue di roccia quasi parallele che più si abbassano nel pendio prativo (ore 1,15 dal rifugio Lissone; ore 2,15 da Malga Lincino).
All’estrema destra della struttura dove due placche si abbassano nel pendio erboso; l’itinerario attacca in quella più a destra; S0 con
un fix; prime protezioni ben visibili.
Nota:
la L1 può essere evitata a dx per ripido prato; se ne consiglia comunque l’effettuazione. In fase di apertura è stato percorso il caminocanale erboso a destra del muro verticale percorso attualmente dalla L8 e raggiunta la sommità del Coster per bella placca fessurata proteggibile a friends con difficoltà di 5c; si è preferito correggere l’ultima lunghezza data la presenza nel canale prima citato di un gigantesco macigno; il masso appare parzialmente interrato e ben incastrato nonché presente da molto tempo ma si è preferito comunque girargli al largo.
Itinerario:
L1: risalire la placca iniziale (6a) fino ad uscire su terreno decisamente più abbattuto; continuare (3a) restando sul lato destro della placca fino alla S1 (50 m, max 6a).
Dalla S1 risalire il tratto erboso sovrastante di c. 20 m fin sotto la parete vera e propria lasciando a destra un salto verticale; un fix alla base con maglia rapida.
L2: superare sulla sx un breve salto (5c), deviare a sx per una corta placca (5b) fino ad un terrazzo; continuare al centro della bella placca successiva salendo dapprima una sorta di scala naturale e la successiva verticalizzazione; uscire ad un altro breve terrazzo e per un’altra placca più facile (5a) raggiungere in leggera diagonale a sx la S2 sotto un evidente salto nerastro (45 m, max 5c).
L3: superare il salto nel punto più basso (6a), traversare nettamente a destra fino ad un secondo gradone; oltre questo continuare per bella placca (5b) fino ad uscire alla comoda cengetta erbosa della S3 (30 m, max 6a).
L4: salire per facili fessure fino all’inizio della bellissima placconata; risalirla integralmente restando a dx dell’evidente striscia nera sovente bagnata che la caratterizza (5b, tratti di 5c) fino ad una esigua cengetta (30 m, max 5c).
L5: salire ancora per qualche metro dritto per placca (5c) fino a portarsi sempre per bella placca articolata sotto il sistema di fessure erbose; lasciarle a sx e descrivere un traverso su placca verticale (6a, passi di 6b) fino ad uscire a dx di un pilastrino; per breve muretto nero ben appigliato (5c) toccare la S5 su terrazzo inclinato (30 m, max 6b).
L6: superare il facile e breve spigolo subito sopra la sosta, diagonalizzare superando un salto a dx (5b) fino ad immettersi in una facile placconata che si supera (4a) fino alla S6 su comoda cengia (30 m, max 5b).
L7: traversare facilmente a sx per placca fin sotto una sorta di sperone abbattuto; se ne supera il salto iniziale per grosse lame (5b) per poi risalirlo su terreno più facile; traversare a sx per corto diedro ed immettersi nella bella placca fessurata di roccia bianca (5a); la si risale fino ad un tratto più verticale (5c) oltre il quale si tocca la S7 (40 m, max 5c).
L8: iniziare a salire la verticale placca che si fa progressivamente più difficile (6a all’inizio poi 6b) fino ad un tratto molto liscio che si supera con passi di aderenza al limite (6c) e con un breve tratto in artificiale (A1); raggiunta una fessura orizzontale, si supera un secondo difficile muretto (6b passi di 6c) fino all’uscita (5b) a dx di una gigantesca lama appoggiata ben ancorata (35 m, max 6c/A1).
Discesa:
raggiunta la sommità del Coster salire per prati per circa 50 m di dislivello per poi deviare decisamente a sx restando al di sotto dei
ghiaioni sommitali, quasi sull’orlo del Coster per bellissimi terrazzi erbosi; sempre in diagonale raggiungere, per traccia, il sentiero n. 1 per mezzo del quale in c. trenta minuti si ritocca la base del coster. E’ possibile scendere anche in doppia lungo l’itinerario di salita; si consiglia di usufruire di tutte le soste onde non incorrere in problemi di recupero delle corde.
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