Si arriva al rifugio Val Malga e si prosegue su fondo recentemente asfaltato ma sempre stretto (sono state create piazzole per gli incroci con altri automobilisti. La strada spesso è senza parapetto su pendii devastati dalla tempesta Vaia, che ha abbattuto tutti gli alberi.
Si raggiunge così il Ponte del Guat dove si posteggia nel piazzale oppure dove si riesce a bordo strada (problematico nei week end). È ancora possibile proseguire per circa 1 km su strada ciottolata e sterrata fino allo spiazzo del rifugio Premassone (strada a pagamento 5 euro)
Dal Ponte del Guat si segue la strada in lieve salita che dopo circa 1 km conduce alla Malga Premassone 1585 m. Qui si attraversa il ponte seguendo la ripida pista ciottolata, che dopo alcune rampe ripide termina nei pressi di un pascolo vicino alla Malga Frino. Qui la stradina lascia posto al sentiero che costeggia il torrente Remulo, in falsopiano fino a portarsi sotto la ripida bastionata di rocce e magra vegetazione dove iniziano le cosiddette Scale Miller.
Ripidamente si guadagna quota salendo le gradinate rocciose, finchè si esce nella bella valletta pascoliva.
Si continua ora in piano per un tratto fino a raggiungere delle baite usate dai pastori, che vanno lasciate a sinistra, per salire tra dossi erbosi e rocce montonate fino ad aggirare un costone che nasconde il rifugio Gnutti 2170 m, visibile solo all’ultimo, e posto in alto all’estremità sinistra della diga Miller. Considerare 1h30/2 h di salita con passo tranquillo.
Dal rifugio si segue il sentiero che passa accanto al locale invernale (costruzione simile ad una chiesetta, continuando sul sentiero n.23 che proseguirà in piano costeggiando la diga dall’alto quasi fino al suo termine, dopo un tratto su un percorso cementato (condotta dell’acqua).
Raggiunto un grosso cumulo di pietre si lascia il cemento per salire il sentiero di sinistra in marcata salita, guadagnando un dosso che dà accesso al cosiddetto Pantano del Miller, una zona acquitrinosa con sorgenti e rigagnoli.
Quasi subito, sopra un dosso, si incontra il sentiero n.31 (palina) che indica a sinistra il Passo del Cristallo (a pennarello è stato aggiunta anche Cima Plem).
Inizialmente il sentiero sale piuttosto ripido e stretto tra erba e qualche masso affiorante, per circa 200 m di dislivello fino a vincere il pendio erboso (i segnavia bianco/rossi in questa fase non sono sempre evidenti.
Si arriva ad un grosso ometto posto in posizione panoramica sul punto in cui il pendio cambia, e si entra nell’avvallamento superiore costituito da vaste placconate di roccia alternate a fasce erbose. Qui la salita diventa meno ripida e molto piacevole grazie alla natura del terreno. Seguendo ora i numerosi bolli di vernice sempre ben visibili si punta alla Bocchetta del Cristallo 2881 m, che si raggiunge dopo aver attraversato una breve pietraia di grossi blocchi.
Per la Cima Plem si prosegue seguendo i segnavia che costeggiano la cresta sud della montagna, inizialmente tra pietrame di grosse dimensioni, poi via via salendo si incontrano zone di detrito, terriccio, e pietrame più piccolo e mobile.
Si arriva così agli ultimi 150 m della salita, da qui deriva la difficoltà EE/F: si deve salire una breve paretina rocciosa abbastanza appigliata, che poi diventa un canalino di pochi metri con altri facili passi di I. Terminato rapidamente si giunge ad una sella sulla cresta, alla base di una serie di placconate (delicate con neve o bagnato).
Facendosi aiutare dai segnavia si sfruttano dei terrazzini fra le placche aiutandosi a volte con le mani, finchè si giunge all’ultimo tratto di salita che è un breve pendio di enormi blocchi che richiede un po’ di piacevole ginnastica. Esistono due vie, una si mantiene a sinistra sulla cresta con un passo di II per salire un macigno, l’altra passa più sotto al centro del pendio ed è più comoda sempre districandosi fra i massi, fino alla campana di vetta.
La discesa può avvenire dal percorso di salita una volta tornati alla Bocchetta del Cristallo, oppure in discesa nel vallone del Baitone verso il Rifugio Tonolini: in questo secondo caso si devono affrontare dei tratti di catena (utili casco ed imbrago con set da ferrata). Il primo tratto è semplice, anche se molto ripido, mentre il seguente è un po’ più difficile.
Il sentiero si sposta poi sulla parte destra del vallone su instabile morena, Si vede però dall’altra parte il sentiero che si deve andare a prendere. Una volta raggiuntolo, ancora per scomodo sentiero si giunge al Rifugio Tonolini. Da qui il sentiero 13 riporta a valle all’altezza della malga Premassone (anche qui ci vorranno circa 2 ore).
- Cartografia:
- IGM Gruppo Adamello - Alpi Retiche