Scoperta e attrezzata da Giorgio Trova, è attrezzata a fittoni e resina.
Negli ultimi anni il numero degli itinerari è quasi raddoppiato, anche grazie all'opera dell'algherese Massimo Siffu.
Le vie sono corte e non particolarmente semplici da interpretare (almeno per chì non è abituato a questo tipo di roccia).
(difficoltà dal 5a al 7a)
Avvicinamento.
Provenendo da Alghero si oltrepassa Fertilia e si raggiunge, dopo pochi chilometri, uno scavo archeologico con i resti un un “nuraghe” (sulla destra), si prosegue ancora per poche decine di metri fino a trovare, sempre sulla destra, una stradina sterrata (ATTENZIONE: sull’altro lato della strada c’è un cartello con l’indicazione della falesia!); si imbocca la stradina e la si segue fino al bivio in cima alla salita, di qui si va a sinistra e si segue la strada a mezzacosta fino ad un tornantino in ombra, dove si può parcheggiare (1100 m dall’asfalto). Dallo spiazzo si imbocca un sentierino (qualche segno bianco-rosso) che prosegue verso nord-est e che raggiunge le prime vie della parete (numeri bassi nella foto).
Elenco delle vie nella foto allegata.