Dal rifugio Vallorch si segue la stradetta che in 10′ porta al villaggio Cimbro di Vallorch. Si continua sempre per stradetta nella bellisima foresta di faggi del Cansiglio. La si abbandona per seguire a ds un sentiero con segnaletica bianca/rossa/bianca (locale) che ripido sale per quello che sembra un letto di un rio. Si guadagna rapidamente quota e nei pressi di una ampia radura, si interseca il sentiero che dopo un lungo traverso nel bosco esce su una selletta molto panoramica sul sottostante lago di Santa Croce. Proseguendo appena sotto la cresta erbosa con affaccio su varie forcellette ci si avvicina al monte Pizzoc. Con vari saliscendi si guadagna la strada di accesso al rifugio Cai Vittorio Veneto che domina l’omonima cittadina. Panorama vastissimo dalla pianura al Monte Grappa e alle montagne bellunesi. La cima del monte Pizzoc non è altro che una vasta spianata dominata da un altare con croce e vari tavoli da picnic, ma il panorama estesissimo fino alle lontane Alpi Giulie è strepitoso. Per la discesa, si segue la strada asfaltata che porta al rifugio per circa 3 km, la si abbandona per una stradetta forestale nella foresta di faggi fino a trovare il sentiero F1 che dopo un tratto ripido iniziale, scende nel bosco fino al villaggio Vallorch. Per la stradina di accesso fatta in andata, si raggiunge il parcheggio.
Il villaggio fu fondato attorno alla metà dell'Ottocento da Vigilio e Celeste Azzalini di Val Bona, esponenti della comunità cimbra locale. Il luogo era ideale per la tipica attività degli scatoleri (fabbricanti di scatoi, scatole in legno) in quanto abbondava di faggi di buona qualità. Divenne presto uno dei principali abitati del Cansiglio, contando una quindicina di costruzioni e circa sessanta abitanti.
Fu distrutto da un incendio appiccato dai tedeschi in fuga al termine della prima guerra mondiale e una seconda volta a seguito di un rastrellamento di nazi-fascisti durante la resistenza partigiana (settembre 1944), sorte che toccò anche agli altri villaggi di Le Rotte, Pian Osteria e Campon. Fu poi ricostruito al termine del conflitto.
Verso la metà del Novecento il villaggio risultava quasi completamente abbandonato in quanto i residenti si erano in gran parte trasferiti a Osigo e a Fregona. Nel 2018 l'ultimo residente l'ha lasciata trasferendosi in casa di riposo a Fregona, ma tende a popolarsi durante il periodo estivo.
Le baite, interamente di legno, hanno mantenuto le caratteristiche tipiche del nord Europa e sono soggette alla tutela dei Beni Ambientali.
Fonte Wikipedia
- Cartografia:
- carta Tabacco nr 012 - Alpago - Cansiglio