Si parte da Avigliana nella zona campi sportivi (si potrebbe partire dal Castello di Rivoli e attraversare la collina morenica) e si entra nel parco naturale dei laghi, breve discesa e si affronta la pianeggiante sterrata della palude dei Mareschi. Si sbuca a S.Ambrogio nella zona industriale, la si percorre seguendo i cartelli ciclostrada valle di Susa. La si segue attraversando i centri abitati di S.Ambrogio, Chiusa San Michele, Vaie e S.Antonino, con percorso molto ondulato. Da S.Aantonino si continua verso Villarfocchiardo sempre sul lato destro idrografico della valle.
Una breve salita porta la centro di Villarfocchiardo, dal quale si scende raggiungendo la statale 24. Ora si è obbligati a percorrere il tratto di statale per raggiungere Borgone, si entra nel paese e si ritrova la ciclostrada che percorre i piedi delle montagne. Altra serie di saliscendi, si passa San Didero (salitella dura) poi Bruzolo dove un cartello indica una sterrata in alternativa per arrivare a Chianocco. Da Chianocco avanti per Bussoleno e Foresto, dove forse si trova la salita più lunga e dura fin’ora.
Una discesa porta alle frazioni tra Susa e Foresto, in alcuni tratti la strada diventa sterrata e attraversa la ferrovia, fino a giungere a Susa. Sarebbe già una bella pedalata, ma si può salire sulla ss.25 del Moncenisio incontrando presto il bivio sulla sinistra per Giaglione, alcuni km di strada tortuosa e salita impegnativa, portano nel bel paesino.
Divagazione: si possono seguire i cartelli per la via ferrata e sentiero balcone, su un bello sterrato che passa sotto all’autostrada, e volendo si scende e poi si risale a Chiomonte, quindi Gravere, Meana e Susa.
Il percorso indicato invece prevede che da Giaglione si salga nel paese passando accanto alla Chiesa, sbucando nuovamente sulla ss.25. Breve discesa fino al bivio per Venaus, dove 2 km di strada stretta e ricca di tornanti sfociano nel paesino della Val Cenischia.
Si riprende a salire con pendenza blanda ma costante che si fa sentire nelle gambe, in direzione Novalesa, e con un ultimo strappo si raggiunge il paese.
Divagazione: prima del centro abitato sulla destra si seguono i cartelli per le cascate (visibili da lontano) prima su asfalto e poi su un duro sterrato, si raggiungono le impressionanti cascate che scendono dal versante ovest del Rocciamelone.
Di nuovo a Novalesa si può proseguire per un km circa fino all’Abbazia, dove termina la strada.
Divagazione impegnativa: da Novalesa se la strada è aperta si può salire in 6 km sulla durissima strada per il comune di Moncenisio (salita affrontata dal Giro d’Italia 2009).
La via del Ritorno fino a Venaus è sul percorso di andata, poi si prosegue sul rettilineo in direzione Susa (o in alternativa sulla numerose sterrate parallele) svoltando poi a sinistra sul ponte per Monpantero, si transita accanto al santuario, e si rintraccia la ciclostrada percorsa all’andata prima di Susa. Ora non resta che seguirla a ritroso, coi sempre più faticosi saliscendi, fino a Borgone. Consiglio di continuare sulla statale 24 fino a Condove, dove entrando nel paese si può continuare passando al Castello del Conteverde, e poi sulla poco frequentata strada di Caprie e Novaretto, quindi passando sotto la Torre del Colle, si raggiunge prima Villardora e poi Almese, dove si incontra un altro ramo della pista ciclabile. Si continua per Rivera (possibile deviazione sulla Tagliafuoco, Pilone della Costa) e Milanere. Da qui si ritorna per un tratto sulla ss.24 e si ritorna ad Avigliana per concludere questo lunghissimo percorso.