Possibilità di spezzare l'escursione in due giorni dormendo ai vari rifugi incustoditi (portare sacco a pelo e materassino i rifugi non tengono letti ,si dorme sul pavimento accompagnati dal calore del camino).
Dal Rifugio Ariel si cammina su un breve tratto di strada asfaltata oltrepassando il cancello posto dalla Forestale e dopo poche decine di metri si raggiunge un rifugio sempre chiuso (adibito a riparo per gli impiegati della Forestale)
Da qui si prosegue costeggiando il recinto dell’orto botanico,fruibile al pubblico.in breve si raggiunge il Rif.S.Giovanni Gualberto (chiuso).
Ora si segue la strada verso sx.
Raggiunto il bivio di fronte alla statua di San Giovanni Gualberto (protettore dei viandanti)si prende asx e si prosegue lungo questo sentiero per circa un’ora e mezza fino a raggiungere il Rif.Galvarina 1900mt. punto più alto del percorso.
Aggirando il rifugio verso nord e subito verso ovest ci si inoltra in un boschetto e in mezz’ora si raggiunge il Rif.Poggio la Caccia e la Grotta M. Nunziata. La strada prosegue e passando al Rif.M.Scavo 1750mt. fino ad arrivare el Rif.M.Spagnolo 1440mt. da dove si scende per aggirare la brulla colata lavica del 1981 e subitosi risale verso nord in un bosco di larici.
Seguendo le indicazioni per Santa Maria in circa un’ora si raggiunge il rifugio G.Saletti 1290mt.
Con un’altra ora di marcia si sale verso il Rif.M.S.Maria (inagibile) ed al primo bivio prendere a a dx per il P.so Dammusi dove si sale verso il Rif.Timpa Rossa seguendo, poi il sentiero esce dalla faggeta proseguendo sotto il versante orientale del cratere di M.Nero per poi deviare verso sud-ovest fino a raggiungere la carrareccia che scende a Piano Provenzana.