Il percorso di salita si sviluppa sul versante NO (Valle Stura); nella prima parte segue una bella strada forestale che in seguito diventa sentiero, poi si perde in tracce discontinue ma segnalate da bolli gialli e in seguito si procede ad intuito senza problemi.
Da evitare in presenza di neve o ghiaccio.
Per chi volesse abbreviare la gita partendo da Madonna del Colletto, è sufficiente salire sulla strada a fianco della chiesa, e in6 km di salita si arriva al bel santuario dove si parcheggia. Santuario raggiungibile anche dalla Valle Stura salendo da Festiona (strada che d'inverno non viene pulita)
Da Valdieri si sale lungo la strada asfaltata principale che passa a fianco della chiesa parrocchiale, quindi si prosegue in forte salita (indicazioni Demonte) sulla strada per Madonna del Colletto raggiungendo un ponte sul ruscello, in prossimità del quale inizia il sentiero per Madonna del Colletto (tempi indicatori un po’ eccessivi). Il bel sentiero sale a fianco del ruscello per poi attraversare alcune volte la strada; in prossimità di un bivio, conviene proseguire a sinistra attraversando il ruscello poco dopo la Fontana del Colletto 930 m. Quindi senza possibilità di errore si prosegue sull’ampia mulattiera che intercetta altre volte la strada asfaltata, fino al Santuario Madonna del Colletto 1305 m (poco prima è presente una fontana).
Dal Santuario, sul lato Est (Valdieri) si stacca un’ampia strada sterrata che fiancheggia una casa ristrutturata in pietre ed entra nel bosco. Dopo circa 400 m, c’è un bivio, occorre seguire la strada di sx (catena) che prosegue sul versante della Valle Stura in falsopiano; giunti a quota 1360 m circa, la strada scende, qui (ometto addossato ad un albero) bisogna proseguire a dx su un comodo ed evidente sentiero.
Dopo un tratto di graduale salita, il sentiero prende rapidamente quota in un bosco e in seguito fiancheggia una vasta area disboscata (attenzione a non prendere un sentiero di servizio dei boscaioli che si stacca a sx e scende), la supera ed esce al termine dal bosco.
A questo punto seguono due vallonetti erbosi delimitati nettamente in alto dal bordo del bosco; da questo punto in poi il sentiero non è più visibile se non in traccia qua e là ma ci si aiuta seguendo i bolli di vernice gialla su rocce e alberi. Occorre attraversare i ripidi pendii erbosi tenendosi in prossimità del bosco puntando ad una costola visibile all’orizzonte dove si trova un grande masso e un vistoso ometto collocato sopra.
Giunti all’ometto, si segue senza possibilità di errore la lunga dorsale boscosa che si stacca in direzione NO dalla spalla; dapprima in un bosco mantenendosi sulla displuviale, poi su un pendio di erba e roccette (ci sono due ometti e tracce di sentiero) con radi alberi e arbusti; al culmine della dorsale si arriva sulla spalla SO della Pissousa 1657 m.
Da questo punto si ha una bella vista sulle pareti calcaree del gruppo ma non si vede ancora la Pissousa (se non perdendo quota un po’ verso sud). Si segue ora a sx la dorsale, erbosa verso Valdieri e boscosa verso la Valle Stura, fino a giungere in vista della cima; bisogna scendere un po’ sul lato Valdieri per superare un affioramento roccioso seguendo evidenti tracce, entrare nella parte alta di un canale e poi proseguire sul cucuzzolo della vetta tra roccette e detriti (cautela con neve o ghiaccio)
Discesa: per il percorso di salita.
- Cartografia:
- Carta IGC n. 113 “Parco Naturale Alpi Marittime” , 1:25.000