La via attacca sulla placca, il primo passo lo si può salire infilandosi in una sorta di camino formato da questa e dal pilastro staccato. si prosegue prima in un vago diedrino e quindi su per un camino (spit e tafoni) sino ad un terrazzino inclinato che si raggiunge con un passo a sx (senso di marcia).
Dritti su per una placca, quindi un lieve strapiombo ( spit e tafoni) ad uscire su un’altra placca inclinata,volgere leggermente a sinistra (senso di marcia) evitando un risalto più compatto, quindi verso destra (senso di marcia)per placche sino alla sosta che si trova sotto una grande erosione. (cordone intorno ad una clessidra enorme formata da un tafone e grosso chiodo ad espansione).
A destra di questa, un piccolo pilastro appoggiato porta ad una placca che si risale poggiando lievemente a sinistra, verso un muretto (spit visibili), con un passo lievemente strapiombante lo si risale (possibile A0) per poi dirigersi verso destra, seguendo gli spit e su terreno non difficile alla sosta.
Un ultimo tiro su placca,(questo si può unire tranquillamente al precedente) contornando a sinistra una sorta di cresta, porta al bosco ed al “pinu lariciu” ove si sosta. Discesa per un canale evidente sulla destra (senso di marcia)dopo essere risaliti (tracce di sentiero) per raggiungerne agevolmente l’ingresso.
- Bibliografia:
- Bavedda - Fenouil, Quilici. Falaises de Corse - Maurin, Souchard
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