Note
Storico
Per una ripetizione dò questi consigli. 1) Accertarsi (telefonando ad esempio al rifugio Zacchi, gestori molto gentili) se il diedro è bagnato oppure no (lo è sempre ad inizio stagione). 2) Stato nevai sia alla base della parete che alla base della ferrata di discesa. Entrambi possono essere lunghi e ripidi, con neve dura. 3) Stato della via ferrata di discesa "via della vita". Per una ripetizione portare una serie di friends, una di nut, 2-3 chiodi, fettucce.
Avvicinamento
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Descrizione
La relazione migliore che abbiamo seguito noi la trovate sul sito www.inmont.it, con uno schizzo molto preciso.
Qualche nota. Il tiro del camino in alto è “aggirabile” sulla sx con un tiro piuttosto duro (molto più che V+) ma assolutamente consigliabile, in quanto il camino è difficile, bagnato e non chiodato. Inoltre, il quart’ultimo tiro prima della cengia finale, presenta un passaggio sopra la sosta piuttosto difficile e delicato (secondo me, 6b), meglio avere un paio di chiodi.
La discesa avviene per una ferrata da valutare con molta attenzione per via dello stato dei cavi. Consigliabile, in un paio di punti, fare doppie da 30 m. Per i nevai ho invece già detto.
Celeberrima e grandiosa via, che dimostra il grande talento di Cozzolino. Via che ha visto anche la prima solitaria di Lomasti nel 1977 e la prima invernale di Casarotto (8 giorni in parete a -35°).
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