La via consta di 16 lunghezze, tutte chiodate a pressione. La prima parte, fino a L4, si sviluppa lungo muri alternati a tratti erbosi. Segue una seconda parte verticale, fino a L8. Poi l’arrampicata si fa costantemente verticale e strapiombante, aerea ed impressionante.
L1 : A1,II,A1 30m.
L2 : A1,II 15m.
L3 : A0,A1,II 25m.
L4 : A1,A2 35m.
L5 : A0,A1 55m.
L6 : A1,II,A1 35m.
L7 : A2 35m.
L8 : A1 30m.
L9 : A1 30m.
L10 : A1 30m.
L11 : A1 30m.
L12 : A1,A2 40m.
L13 : A1 30m.
L14 : A1,II 30m.
L15 : A2 30m.
L16 : A1,I 40m.
Discesa: salire pochi metri per incontrare il sentiero che scende verso ovest (sinistra faccia a monte). Prestare attenzione poiché i primi 200 metri di dislivello sono assai infidi e pericolosi. Qualche spezzone di corda fissa aiuta, ma occorre disarrampicare fra radici, roccette marce e ghiaia… Raggiunta la sella boscosa, si incontra il bel sentiero che proviene dal Limarò. Seguirlo verso sinistra, direzione Sarche, e dopo 15 minuti si ripassa sotto l’attacco della via. Da qui esiste l’opzione di percorrere il ripido sentiero con la scritta in rosso “Sarche”, ma una volta raggiunti i terrapieni parafrane a ridosso del paese, risulta labirintico uscirne. Consiglio di seguire il traverso sotto la parete percorso all’andata.