A piedi si segue la sterrata, chiusa da una sbarra, che va in direzione della montagna e delle evidenti Gole di San Martino. Si entra in una stretta fenditura larga circa 2 metri, creata dall’erosione dell’acqua, con pareti alte centinaia di metri.
Quando le pareti si allargano, dopo circa 100 metri, si entra nella Valle di Santo Spirito dove sorge il Monastero di San Martino in Valle; una abbazia benedettina che secondo la leggenda è stata fondata dallo stesso San Benedetto, in realtà la sua esistenza risale al IX secolo e più volte è stata sommersa da alluvioni.
Poco più avanti, quota 560 m, c’è un tubo di scarico dell’acquedotto e a quota 580 m, in un riparo sotto roccia, c’è la Fonte di Vaiz’ Long. Si continua a seguire la valle passando sempre tra pareti verticali e si giunge presso la seconda fonte, Fonte delle Vatarelle, quota 850 m.
IL sentiero è segnato molto bene ed “obbligato”, non c’è nessun problema d’orientamento, la Valle sale da Est verso Ovest. Si giunge alla confluenza con la Valle delle Mandrelle che scende da destra (Nord-Ovest), la località è chiamata Bocca dei Valloni, quota 1055 m.
Qui c’è una fonte (la terza) ma è asciutta ed il sentiero si biforca; il G6 va a destra e prosegue per la Grotta dei Callarelli, H1 che stiamo seguendo dalla partenza e che corrisponde al vecchio F1 continua dritto. La valle diventa più ampia e all’inizio è occupata da una faggeta, cambia nome prendendo quello di Valle di Macchia Lunga.
Si esce dal bosco a quota 1450 metri circa e si continua a salire fino ad incontrare la Fonte del Milazzo (la quarta), quota 1580 m. Si prosegue e dopo aver superato altri 100 metri di dislivello, a quota 1680 m, si giunge ad una biforcazione, si lascia il sentiero H1 che in direzione Nord-Ovest entra nella Val Cannella dirigendosi verso il Monte Amaro e si prende a destra (Nord-Est) il sentiero H2 (ex F4).
Il sentiero traversa su brecciolino e poi passa sotto alcuni salti di roccia dove in alto a sinistra c’è un riparo sotto roccia (bisogna fare un po’ di attenzione altrimenti si rischia di andare oltre); è la prima Grotta dei Porci, quota 1750 m. Comunque poche decine di metri più avanti, in alto a sinistra, si sente lo scroscio di una caduta d’acqua, è il segnale che stiamo vicino alle Grotte dei Porci (l’acqua cade a quota 1755 m circa).
Si continua ad attraversare i salti rocciosi andando quasi in piano fino a sbucare su una radura erbosa, quota 1715 m.. Si piega a sinistra, nord, seguendo un sentiero che tra bosco e radure sale sul Piano della Casa, quota 1800 m circa, grande altopiano erboso ai piedi della Cima delle Mandrelle o Sala del Monaco che abbiamo a sinistra e dalla Cima Piano della Casa 1973 m.
Si raggiunge la cima salendo il prato ondulato per il percorso più agevole (diretto sotto la croce o traversando prima verso ovest e poi, raggiunta la cresta, verso est.