Attacco nel punto piu’ alto del ghiacciaio, sotto il gran diedro che caratterizza la via ed a sx dell’evidente diedro nero che incide la parete.
Le prime lunghezze descrivono una grande “s” e sono molto evidenti (3/4 tiri IV / V) fino al grande diedro che si supera con tre corte lunghezze (5+ / 6b / 6c).
Al suo termine traversare a sx fino ad una grossa lama staccata (fessure 5+).
Dalla lama piegare a dx per fessure (una lunghezza (IV / V), indi risalire un diedro non attrezzato (V+). Da questo punto la via non e’ evidente, ed e’ intersecata dai moderni itinerari a spit. Risalire al meglio la parete fino allo scudo sommitale.
A questo punto tendere a sx verso lo spigolo e con un traverso delicato per la qualita’ della roccia raggiungere un evidente diedro (spit, via manera?) Risalire il diedro e poi puntare allo spigolo, da li su difficolta’ decrescenti in vetta.
Discesa in doppia su una della vie moderne da un enorme terrazzo sulla cresta con prima calata attrezzata sullo spigolo.
- Bibliografia:
- g. bassanini le classiche (!!!!) cai tci monti d'italia