SI CONSIGLIA VIVAMENTE DI NON PROSEGUIRE LA VIA DOPO L1 ED L2 (dalla grande cengia in poi) E DI USCIRE SU UN'ALTRA VIA, NONNO DINO, PANTA REI, VIA COL VENTO,,, IL TRATTO ALLA FINE DI L3 è PRECARIO E MOLTO PERICOLOSO E ANDREBBE FATTA OPERA DI DISGAGGIO.
L1-(6b ) si parte nell’antro, strapiombino e boulder cattivo (6b) ma chiodato vicino, ristabilimento e poi tratto più facile, si sale leggermente verso sinistra a puntare il fico che si raggiunge con movimenti faticosi su placca (6a o 6a+), si continua in leggero traverso a sinistra e si punta allo strapiombo che si supera con buone prese a sinistra (5c o 6a) si esce su rocce più facili e poco protette a raggiungere verso destra la sosta.
L2-(6b+) subito sopra la sosta per un tratto più facile e poco chiodato a raggiungere la fessura, tratto chiave del tiro, si approccia la fessura (presente anche chiodo a V) biditi, pinzata dura, dinamico su piattone, piedi spalmati o incastrati, si esce poi e si affronta il facile tratto che porta alla grande cengia, lungo e molto poco protetto. Sosta su alberi sotto l’evidente fessura a lato della partenza di nonno dino e avanzini rossa.
SI CONSIGLIA VIVAMENTE DI NON PROSEGUIRE LA VIA DOPO L1 ED L2 (dalla grande cengia in poi) E DI USCIRE SU UN’ALTRA VIA
L3-(6b+/6c) primi passi tecnici su placca poi lievemente a dx per approcciare la fessura, da subito estremamente difficile quasi aggettante, chiusure bordi slabbrati e dulfer, piedi in ogni modo, molta continuità, fessura estremamente difficile, ultima parte che porta ad un tettino con pericolosissimo masso incastrato, si supera il tettino e rinviato l’ultimo chiodo si scala l’ultima lunga parte sprotetta che conduce alla sosta. Dal tettino alla sosta tutto è estremamente precario e molto pericoloso, le lame suonano ed il tutto per diversi metri da’ l’idea di poter venire via se sollecitato malamente.
l4-(5c/6a) primi metri più facili e poco protetti sino ad arrivare al passo chiave, nicchia e diedro con leggero traverso a sx, passo tecnico ed alle prime poco comprensibile per arrivare a rinviare, ancora qualche passo più tecnico in placca e poi ultimi metri sprotetti per arrivare alla sosta. Tiro chiodato un po’ più lungo degli altri.
Discesa:
dal boschetto alla fine della via, seguire la traccia che a sinistra sale nel bosco e seguirla. La traccia piegando verso destra conduce alla croce di vetta e da qui seguendo in discesa il sentiero con tre bolli rossi, si ritorna velocemente alla base della parete.
Variante di discesa veloce: prima di giungere alla croce di vetta si prende a sinistra una evidente traccia che contornando prima l’orlo della parete ed in seguito scendendo nel bosco conduce a riprendere il sentiero principale (tre bolli rossi) già dove esso piegando in discesa a sinistra si porta verso la base della parete.