E’ consigliabile percorrere l’anello in questo senso, perché la cresta offre notevoli scorci panoramici, mentre la discesa dalla cima al Colle Selle Vecchie è piuttosto ripida e priva di sentiero (faticosa in salita).
Ad inizio stagione con neve, il percorso potrebbe richiedere l’utilizzo di piccozza e ramponi.
Da Upega, attraversato il paese e raggiunte le ultime case, si segue il sentiero per il Passo di Lagarè (cartelli indicatori sulla destra della piazzetta al termine del centro abitato), fino a raggiungere la sella a quota 1745 m. Qui si abbandona il sentiero e si sale a sinistra per tracce su un ripido costone erboso fino a raggiungere la Cima Caplet 1980 m (1958 m su CTR), sormontata da un cippo, lasciando a destra la rocciosa cima del Dente di Carnino, sulla quale è posta una croce che riporta l’errata indicazione “Cima Caplet” ( F; bellissimo panorama su Carnino).
Si procede lungo lo spartiacque (segnavia rossi) con brevi saliscendi, superando boschetti di pini e facili tratti rocciosi. Si traversa per un tratto sul versante sud poi si torna sullo spartiacque raggiungendo la cima della Rocca Ferà 2221 m. Si scende brevemente lungo la cresta e si giunge in corrispondenza di due torrioni (Torrione Mader a ovest e Dente Mader a est, separati da un piccolo intaglio). Il Dente Mader si può salire sulla parete sud, poco a destra dell’intaglio (6-7 m. di III, III+ con 1 passo di IV; 1 chiodo e cordino sulla cima). Il Torrione Mader, da questo versante è molto rotto, per cui conviene proseguire, aggirando i due torrioni a nord, sfruttando piccole cenge attrezzate con cavi d’acciaio.
Giunti al colletto, si può tornare indietro e risalendo la brevissima cresta si giunge in cima (2220 m circa; 1 passaggo esposto). Ritornati al colletto si prosegue fino alla verticale parete est del Ferà, che si sale sul versante sud-ovest salendo per erba e roccette (2235 m). Dalla cima del Ferà si procede per un breve tratto lungo la cresta, quindi, seguendo i segnavia, si taglia il versante sud di una piccola bastionata rocciosa (superabile per cresta, al termine della quale si sfrutta uno stretto canalino erboso per riportarsi sul sentiero), e si raggiunge il Passo di Framargal 2179 m. Si attraversa la strada e risalendo il facile ed erboso crinale si raggiunge la cima di Pertegà 2404 m, segnalata da un piccolo ometto di pietre e dal cippo di confine n.251.
Discesa: dalla vetta si scende, senza traccia, lungo il versante sud-ovest, fino al Colle delle selle Vecchie (2098 m.), con percorso a piacere su terreno ripido ma abbastanza facile e ben terrazzato. Dal colle si scende alla strada sottostante, che si percorre in direzione sud (discesa) per poche centinaia di metri. Raggiunto un albero con cartelli (non il primo, ma il secondo, poco prima che la strada esca dal bosco per percorrere un lungo tratto assolato,) si nota a sinistra una traccia di sentiero che scende nel lariceto, percorrendo un evidente costone in direzione est. Il sentiero intuibile anche se ricoperto da aghi di larice, è segnato sugli alberi con vecchi bolli gialli ormai poco visibili. Ad un certo punto si tralasciano i segni gialli che proseguono diritti su terreno coperto da vegetazione, e si segue la traccia principale che piega decisamente a destra, scendendo in diagonale verso sud fino ad una bella radura dove si attraversa un ruscello. Da qui si procede seguendo la traccia di sentiero, poco evidente ma segnato con ometti sparsi sui cippi tagliati, proseguendo verso sinistra (est) mantenendosi più o meno paralleli al corso d’acqua. Entrati nel bosco a circa 1700 m si incontra un cartello indicatore, qui il sentiero torna evidente e scende nel lariceto e poi per un prato, fino a trovare nuovamente il torrente che si deve attraversare, raggiungendo le case Nivorina 1600 m circa.
Da qui il sentiero è molto bello e scorrevole sul versante idrografico sinistro del vallone, con scorci molto panoramico ed un passaggio in alto sulla gola scavata dal torrente. Raggiunta la stradina nei pressi della Cappella Madonna della Neve, in pochi minuti si è nel centro di Upega.
- Cartografia:
- IGC n°8: Alpi Marittime e Liguri
- Bibliografia:
- A.Parodi: Laghi,cascate e altre meraviglie - J.C.Campana: Alpi liguri