Itinerario A: salita per la Cresta Sud
Dalla piazzetta di Schiaroglio, salire a nord, giunti sul prato piegare leggermente a sinistra, sotto il bosco, inizia la traccia di sentiero che in breve raggiunge la borgata Ciantel del Re; superarla a sinistra e salire sulla dorsale. Percorrere la traccia che sale tutta la dorsale e aggirando la quota 1718, arriva all’Alpe Colma superiore.
Dietro la baite, abbandonare il sentiero di destra che, con andamento pianeggiante, sale verso il Passo Colombo, salire invece dritti verso nord-ovest, in direzione della Punta Manda Ovest, scegliendo il tracciato migliore, nei vari sentieri e sentierini tracciati dalle mucche dell’alpeggio, salire tutta la dorsale raggiungendo una combetta, da superare prima con un traverso in salita verso destra, per poi deviare a sinistra, raggiungendo la dorsale superiore, da percorrere fino a quota 2300 circa. In questa zona inizia una diramazione a sinistra, della traccia di sentiero, che con percorso pianeggiante e a saliscendi, giunge nel vallone della Perra, risalirlo fino al piccolo lago a quota 2385 m. Superare a destra il laghetto e salire su pietraia, verso nord per circa 100-150 metri, poi piegare a ovest puntando ad una cengia–canale che scende dalla cresta sud di Punta Perra, percorrerla giungendo su un facile pendio erboso-pietroso, dal quale si raggiunge la cresta. Seguire la cresta, senza percorso obbligato, fino alle facili rocce accatastate del tratto finale. Dalla Punta Est, volendo si può raggiungere la Punta Ovest, più bassa di 20 metri, avente però difficoltà sicuramente superiori a EE.
Itinerario B: salita per la Cresta Est
Lasciata l’auto nel piccolo parcheggio di Schiaroglio si prende il sentiero (attenzione!) non venti metri prima dove c’è l’evidente indicazione per Monte Colombo, ma proprio all’estremità del parcheggio stesso dove invece non è presente alcuna indicazione. Si attraversa la frazione e si esce dalle case in corrispondenza di un’ultima abitazione riconoscibile da un lavandino esterno. Si entra quindi nel bosco e seguendo la traccia (non si troveranno segnavia) a tratti molto evidente, a tratti molto meno, si raggiunge il nutrito gruppo di baite Ciantel del Re 1550 m posto in bella posizione proprio al termine del bosco.
Proprio in corrispondenza di questo alpeggio si abbandona la cresta e si prosegue sull’evidente sentiero grossomodo pianeggiante che si stacca sulla sinistra entrando nel vallone di Ciaval/Perra. La traccia si segue abbastanza agevolmente fino a raggiungere una baita a 1690 m. Di qui il sentiero diviene alquanto labile e in molti tratti non visibile per cui si prosegue senza percorso obbligato verso nord risalendo il lato sinistro idrografico del vallone raggiungendo in breve un’altra grangia a 1802 m.
Proseguire verso nord-nord/ovest costeggiando un piccolo rigagnolo per pochi minuti fino a 1835 m, poi piegare a sinistra per raggiungere in poco tempo l’alpeggio Mut mezzo diroccato 1885 m. Da qui in avanti non c’è più alcuna traccia di sentiero e ci si muove su pascoli erbosi con numerosi sassi che rendono un po’ difficoltoso il passo.
Procedere in direzione nord-ovest in direzione del costone roccioso che divide il vallone di Ciaval da quello di Perra e superare i due rami del torrente che discende quest’ultimo. Il primo che si incontra è il più grande e non presenta molti punti di passaggio praticabili. Risalire quindi la destra idrografica del secondo ramo fino a circa 2150 m dopodiché piegare a destra risuperare il ramo piccolo del torrente portandosi sul costone che lo separa da quello maggiore.
Risalendo quest’ultimo costone si arriva in poco tempo a un rudere 2270 m, lo si supera e continuando nella stessa direzione fra erba e massi si raggiunge una bella conca spesso nevosa 2385 m dove su una piccola elevazione è posizionata una crocetta metallica con la scritta “ALDO”.
Qui è conveniente fermarsi un attimo a studiare il percorso di salita. Non è infatti conveniente dirigersi verso il canalino erboso che conduce alla Bocchetta della Perra (molto evidente a sinistra di un grosso gendarme roccioso) ma è meglio imboccare la striscia erbosa (anch’essa di qui ben visibile) che sale più o meno parallela un po’ più a sinistra. La si percorre completamente con procedere assai faticoso su pendio ripido di erba scivolosa specialmente se umida.
Giunti all’estremita si è ormai quasi in corrispondenza della cresta est di punta Perra. Si raggiunge quest’ultima piegando a sinistra e superando alcuni brevi passaggi in cui è conveniente aiutarsi con le mani (niente di proibitivo, non si tratta di arrampicata, ma è meglio tenersi con le mani). Di qui rapidamente in vetta o sul filo di cresta o aggirando le asperità rocciose sulla sinistra.
- Cartografia:
- MU Edizioni - Carta della Valle Soana
- Bibliografia:
- CAI_TCI Gran Paradiso