Dal rifugio/albergo al passo, si attraversa la strada e si trova il sentiero che risale il bosco a tratti un pò scomodo per numerose radici e sopratutto acquitrini di cui la zona è molto ricca. Con vari saliscendi sotto le pendici di Pelmo e Pelmetto e con una bellissima vista sul Civetta si prosegue sul tracciato dell’ Altavia nr 1. Dopo un’ ultima salita si aggira il versante e inizia una discesa con attraversamento fino a inizio estate di vasti nevai. Con continui saliscendi si arriva al Passo di Rutorto mt 1931 a poca distanza dal rifugio Venezia, ottima base per salite al Pelmo. Si abbandona il sent. 472 per seguire la larga dorsale erbosa in direzione del monte Pena che vediamo proprio davanti. Fare attenzione a non seguire i paletti con segnavia che si portano gradatamente a sx e poi scendono verso Zoppè, ma stare sempre a dx tentando di scorgere la traccia giusta tra le varie fatte dalle mucche. Non si deve mai scendere. Si entra nel bosco rado di larici e rododendri e la traccia è ora più marcata segnata con vecchi segni e cartellini sugli alberi. La si deve seguire attentamente in quanta obbligata tra mughi, rododendri e inghiottitoi. L’ultimo tratto si impenna ed esce sui bellissimi, vasti prati della cima che presenta due punte collegate da una stretta traccia. Panorama strepitoso sul Monte Pelmo, il cosidetto Caregon de Dio, la valle di Cortina e tutte le Dolomiti dalla Marmolada all’ Antelao, alle Tofane.
La discesa si svolge sullo stesso sentiero fino al bivio a quota 1970 dove si prende il sentiero nr 473 che per bosco e radure in circa 40′ arriva nei pressi di Coi, frazioncina della val Zoldana, nota per i bellissimi fienili ristrutturati. Da qui, volgendo a ds per sterrata in lieve salita, si raggiunge il sent. 499 che in circa 15′ arriva a Mareson mt 1334
- Cartografia:
- Carta Tabacco 025 - Pelmo e Dolomiti di Zoldo