Pregevole per l'ambiente e la lunghezza.
Roccia mediocre.
Attrezzatura a spit artigianali, chiodi e cordini nei punti "critici".
Soste varie con fittoni, spit, chiodi e cordini.
Utile qualche friend medio ed un paio di cordini, oltre a quelli per collegare i punti di sosta.
Risalire la mulattiera sul versante sinistro orografico della valle fino alle baite di Valloncrò poste nella conca sopra alla bella cascata del Pis.
Dalle baite proseguire per prati e poi per pietraie, raggiungendo l’evidente sperone Nord del Pelvo ( ore 2,15 di marcia da Balziglia)
- 1) Giunti alla base dello sperone, attaccare a sinistra della lapide posta a ricordo di Michele Terzano, superare un tratto verticale (passo di V+), poi continuare direttamente lungo lo spigolo (V+, passo di VI) e poi lungo una placca inclinata.
- 2) Superare una placca fessurata (V+) e continuare fino alla base di un salto verticale (III+)
- 3) Salire a destra su parete verticale con buoni appigli, portarsi sullo spigolo e seguirlo fino ad un punto di sosta (20 metri V+, VI)
- 4) Continuare direttamente per 25 metri (tratti di IV)
- 5) Alzarsi per una decina di metri, poi spostarsi a sinistra verso lo spigolo e salire fino alla base di un corto camino (IV)
- 6) Superare il camino (IV-), poi salire verso sinistra e superare un diedro sul versante sinistro dello spigolo (V, IV)
- 7) Superare una spaccatura verticale (IV+) e poi una placca inclinata (sostare una decina di metri a destra dello spigolo)
- 8) Salire alcuni metri, poi spostarsi a sinistra e continuare su placche fessurate fino ad una sosta (50 metri, tratti di IV)
- 9-10) Senza particolari difficoltà proseguire per circa 90 metri e portarsi alla base di un evidente salto verticale.
- 11) Superare al centro una placca grigia (IV. IV+) poi su terreno più facile (pietre instabili) proseguire per altri 30 metri e sostare sulla cresta sovrastante.
- 12) Scendere ad un intaglio, poi salire facilmente fino alla base di un imponente diedro verticale alto una quarantina di metri. (In caso necessità, è possibile ripiegare verso destra su una cengia che inizia poco sopra l’intaglio: Si raggiunge poi un incassato canale e aiutandosi con una breve doppia lo si scende fino a portarsi sulle pietraie a fianco della parete)
- 13) Superare la prima parte del diedro e sostare su un comodo terrazzino (V,VI-)
- 14) Continuare sulla spaccatura di fondo, poi spostarsi sulla placca a destra e con aerea arrampicata raggiungere l’uscita del diedro (V. V+). Raggiungere poi un buon punto di sosta salendo a destra verso lo spigolo.
- 15) Continuare lungo l’aereo spigolo raggiungendo una zona facile (IV)
- 16-17) Proseguire facilmente fino alla base del salto finale dell’anticima.
- 18) Superarlo lungo la spaccatura di destra (IV+)
Facilmente si raggiunge poi la sommità dell’anticima dove termina la via.
Dall’anticima, faccia alla vetta, portarsi a DESTRA per alcuni metri fino ad una passaggio (no ometto) da cui parte una cengia in leggera discesa. Salire poi dritti per alcuni metri su sfasciumi, fino al un piccolo colletto. Scendere di pochi metri e portarsi sul versante nord del Monte Pelvo che si risale per sfasciumi, senza percorso obbligato, fino in vetta.
Libro di vetta in pessime condizioni.
DISCESA:
Dalla cima del Monte Pelvo proseguire lungo l’ampia cresta di sfasciumi per circa 50 m, fino ad una ampia ed evidente forcella da cui si scende nel canale sottostante che si segue fino al lago (volendo possibile proseguire lungo la cresta -facile ed erbosa- fino ad un intaglio più marcato, dal quale si scende forse più comodamente).
Dal lago si scende per tracce di sentiero e roccette, fino ad un piccolo salto roccioso, che si supera sulla destra, faccia a valle, seguendo una cengia ascendente. Ometto e segno blu all’inizio.
Da qui si prosegue senza percorso obbligato, per prati e roccette.
Attenzione in caso di nebbia a non scendere troppo in basso nella conca ai piedi del Monte Pelvo.
Arrivati all’altezza dell’attacco della via, traversare verso sinistra per tracce, faccia a valle, fino a raggiungere i prati delle baite di Valloncrò.
Da qui seguire a ritroso l’itinerario di salita.
Dall’anticima, una volta passati sul versante Ovest si attraversano in leggera discesa le pietraie fino a raggiungere senza particolari difficoltà la conca dei laghi del Beth e le tracce di sentiero che riportano alla base dello sperone.
- Cartografia:
- IGC 1
- Bibliografia:
- Roccia d'autore (Fiorenzo Michelin)