Le difficoltà sono quasi sempre aggirabili, costante sul III grado, passi di IV, IV+
La roccia è discreta ma spesso molto sporca con detriti da scansare.
La via risale la linea debole della parete: per la prima metà resta nella diagonale appoggiata del bastione bianco, poi traversando e riportandosi nella parte centrale grazie ad una cengia erbosa riattacca con passi più interessanti sotto la punta.
C'è acqua sorgiva al suo attacco. ottimo per piazzare tende
Imboccare la bella stradina GTA che entra nel vallone, prima passando sotto la caratteristica struttura di Rocca Senghi, poi inoltrandosi verso il Pian Ceiol su prati vasti e raggiungere il sentiero che ora sale delle Barricate. Attenzione a non raggiungere la prima capanna appena usciti sul pianoro ma lasciarla sulla sinistra e ridiscendere sul letto del fiume per ancora evidente sentiero.
Appena superato il fiume abbandonare il sentiero e deviare a mezzacosta sui prati difronte fino a raggiungere una vecchia baita con madonnina. Da qui seguendo tracce di animali e sempre a mezzacosta arrivare nel bel vallone sospeso alla base della parete est del Pelvo di Ciabrera.
Avvicinamento 2,5 - 3 H
1L . Attaccare al centro dell’evidente triangolo (tra il bastione bianco sulla sx e il grande tetto sulla dx) che si disegna sulla parete. Salire per 50m, (III, II) e sostare alla base di una nicchia che risale a forma di vago diedro fessurato.
2L. Risalire il diedro, buone lame III+ e obliquare a sinistra uscendo verso la vera e propria rampa obliqua che ci porterà verso la cengia erbosa.
Sosta cordone su lama. 40m
3L. Salire la placca divertente su roccia abbastanza buona e fessurine per friend (IV, 50m)
4L. Continuare per placche ora più a balzi fino ad arrivare in una zona depressa di roccia rotta ma facile. 50m
5L. Salire come si può, zona di scarico, preferibile tenersi a destra. Puntare alle rocce rosse che abbiamo sulla testa. 50m
6L. Traversare a sinistra sotto gli strapiombi. Fare sosta oppure proseguire in conserva verso il centro parete.
7L. Attaccare un muretto verticale di roccia compatta rossastra (passo di IV) e continuare verso sinistra. 40m
8L. Stare sempre sulla sinistra puntando alla cresta, salire rocce a sbalzi. III, 30m
9L. Salire una strozzatura obbligata nella roccia che esce su nicchia erbosa e sbarrata da strapiombo. Risalire lo strapiombo facile ben fessurato e uscire sulla aerea cresta (15m, IV+)
La via esce 20 metri sotto la vetta sulla sua cresta sud. Da lì in breve in vetta.
DISCESA. Per tornare alla base il percorso più veloce è scendere da destra (faccia a monte), evitare quindi i vari percorsi classici che costringono a perdere quota per poi risalire: dalla vetta dirigersi a nord tenendo la cresta, ridiscenderla per facili roccette su roccia nera e sabbiosa. Scendere uno dei vari canalini di pietraia e sabbia nera che ci presentano davanti e che ci separano dal bel vallone in basso (un po’ ripido). In breve alla base.
Se ,invece,non si ha la necessità di tornare alla base della parete o in caso di nebbia si può scendere a sant anna di bellino utilizzando la via normale (segnalata)
Passando per il vallone dell’Autaret il sentiero è ben tracciato.
Secondo gli annali risulta essere la prima via diretta alla vetta da questo versante.
Dal libro Touring Club Monti D'Italia una via era stata aperta più a destra sulla parete est per finire a metà parete sulla cresta NE.