Una volta parcheggiata l’auto, ci avviciniamo all’unica grande costruzione servita da tavoli e sedie; ci sono i bagni, un punto di osservazione e, d’estate, è il centro di vari intrattenimenti con un punto di ristoro. L’inizio del nostro percorso è qui.
Questa è la descrizione della prima tappa con partenza dal Parco del Cormôr a Udine, fino al cimitero di Tavagnacco, con una lunghezza di 12 km circa fra andata e ritorno. Il tratto è molto agevole ma, per la presenza di un paio di guadi, non è consigliabile intraprederlo subito dopo copiose piogge.
Si parte dal Parco del Cormôr, e subito siamo immersi nella natura. Se non fosse per un breve passaggio fra alcune case e l’attraversamento a raso della strada SP9, non sembrerebbe di essere nei pressi della città. Il percorso è su strada bianca con qualche panchina nel primo tratto. Si prosegue in direzione nord, sempre in piano, attraversando campi e prati stabili fino a giungere al primo guado in prossimità dei resti del ponte della vecchia ferrovia della linea Udine – S.Daniele.
Effettuato un doppio passaggio sotto il vecchio ponte, si prosegue sotto gli alberi e poco dopo siamo pronti ad attraversare il secondo piccolo guado. Il sentiero ora prende la direzione NE e dopo aver attraversato con attenzione la strada SP49, ci riavviciniamo al letto del torrente per seguirlo e poi riattraversarlo, questa volta su un ponte ciclopedonale (qui è la strada che si abbassa a fare il guado). Siamo arrivati in prossimità dell’autostrada A23 che passa alta sopra di noi. Da qui percorriamo l’ultimo tratto intravedendo fra le fronde degli alberi, i grigi muri perimetrali del cimitero di Tavagnacco. Si affronta il ritorno sullo stesso percorso dell’andata.