Il dislivello complessivo varia a seconda di dove ci si ferma nelle discese. Poichè la cima centrale viene risalita due volte le discese sono 4, l'ultima non ripida. Svolgendosi su una penisola tra due fiordi , i panorami sono veramente eccezionali. Mi pare utile, oltre a fornire una breve descrizione dell'itinerario per chi volesse ripeterelo, dare alcune informazioni generali sulla nostra trasferta sciistica in Islanda.
Non è facile organizzare i voli con gli sci con compagnie lowcost. Noi abbiamo volato con Lufthansa spendendo 150 Eu in più ma avendo quasi 50 kg di franchigia bagaglio compresi. I car rental locali hanno auto meno nuove ma costano meno della metà rispetto ai gruppi internazionali. Noi ci siamo trovati bene con Geysir. Il periodo migliore per lo sci è probabilmente fine marzo/primi di aprile. Pare che Trollaskagi sia il posto migliore per fare scialpinismo. In generale c'è molta più neve che negli altri posti . E' facile ed economico trovare posto presso B&B con gradevolissimi chalet prefabbricati. Buone basi per le gite in zona sono Dalvik e Siglufjordur. A noi è piaciuta particolarmente la zona tra Olafsfjordur e Siglufjordur. Le montagne sono basse , da 750 a 1150 mt quelle facilmente raggiungibili, ma si parte da quota mare. Ci sono infinite possibilità di salite e discese e concatenamenti. Il terreno è molto adatto allo sci. Per quanto riguarda il ripido, ci sono moltissime possibilità ma non troppo lunghe (sempre sui 250/300 mt) e ci sembra non ci siano gradi elevati. Non abbiamo visto niente sopra il 4.3, ma ovviamente è solo una prima impressione. Il clima è variabile e ventoso, ma al nord dell'isola è decisamente meglio che al sud. Ad aprile il freddo, vento a parte, non è superiore a quello delle nostre montagne. La neve è ben strana.... I paesaggi sono splendidi ed è bellissimo vagare tra mare e montagne a vista.
Dall’ uscita della galleria di Siglufjordur (park) dirigersi verso il Pallahnjùkur, puntando a destra della cima. Il pendio-canale NO di discesa è già visibile proprio sotto la cima. Prendere dei riferimenti per i passaggi tra le barre rocciose. Conquistare sci ai piedi la dorsale SO (ultimo tratto ripido) e seguirla con dolce pendenza fino alla cima mt 861. Dalla vetta sci ai piedi scendere per il pendio canale NO cercando la via migliore tra le barre di roccia . Primi 100 mt sui 45 gradi o poco più poi 40. Difficoltà stimata 4.3 E2. Splendido il lungo conoide finale molto sostenuto. A quota 480 circa ripellare e puntare al Hestskadshnjùkur mt 855 facendo un lungo traverso verso N e poi NE. Giunti quasi sotto la cima affrontare il sostenuto pendio SO sci ai piedi (ca 250mt) raggiungendo la comoda dorsale SE e poi la cima. Anche qui calzare gli sci in vetta. Per scendere il bel canale NO non puntare all’evidente gengiva che dà accesso al canale , bensì dalla punta tenersi a destra , dove sembra più ripido ma invece permette di entrare comodamente nel canale. E’ una bellissima linea di circa 300 mt inizialmente tra pareti di roccia e poi via via più larga e aperta. Pendenze poco sopra i 45 gradi nel primo terzo e poi a calare fino al bellissimo conoide. Difficoltà stimata 4.3 E2. Ma più impegnativo del precedente. Scendere diagonalmente fin sotto la Stadarholshnjùkur mt 760. Risalire sci ai piedi per 350 mt circa fino alla bifida punta. Qui la scelta è tra il canale SE o il NW. Belli e 4.1 entrambi. Noi abbiamo scelto il SE, già in ombra. Poco più di 200 mt di splendida discesa sui 40°.Ultima risalita, questa volta coi ramponi, per tornare agli 856 mt della Hestskadshnjùkur, (ca. 220 mt) e quindi discesa a piombo sull’auto ricongiungendosi all’itinerario di salita a circa 250 mt. Attenzione però a tenersi sufficientemente a sinistra/Sud per evitare le barre di roccia! (ovviamente noi non lo abbiamo fatto…). Fatto così ed in una bella giornata è un itinerario di grande soddisfazione. Panorami spettacolari sul mare aperto. Ovviamente ogni salita può costituire un breve itinerario a sè.