Dalla Piazza Matteotti di Graglia si attraversa l’abitato lungo la Via Umberto e poi via Bert. Alla fine della Via Bert parte il sentiero B8, ben segnalato, per il Santuario di Graglia. Il sentiero è sempre ben visibile, con qualche sbiadita tacca b/r; ricordarsi solo, quando si arriva al primo bivio in prossimità di un alpeggio e senza evidenti indicazioni, di prendere a destra. Si costeggia un rio e si arriva a toccare la strada asfaltata che corre adiacente, dove si trovano indicazioni e tacche sul muretto.
Su sterrata si costeggia ora la strada asfaltata fino ad incontrarla nuovamente più avanti nei pressi di alcune case. Il percorso, che incontra il Cammino della Gran Madre, procede ora prima su sentiero poi per sterrate (ultimo tratto asfaltato) fino al santuario di Graglia.
Dal Santuario ci si dirige verso il Bed&Breakfast “La bella Epoque” da dove parte (indicazioni anche per l’Eco endecasillabo) il sentiero B2 per la Chiesa ed il Colle S. Carlo. Si inizia su sterrato poi si sale su ciottolato; al primo bivio si può scegliere quale ramo del B2 percorrere. I due rami sono equivalenti: quello di destra sale toccando quel che resta delle quattro cappelle, quello di sinistra sale sfiorandole ma entrambi si ritrovano presso la Chiesa di S. Carlo, dalla quale si scende sul Tracciolino.
Scesi sul Tracciolino si ritrovano subito le indicazioni del sentiero B7 per il Bric Paglie. Il sentiero sale incrociando alcune volte la sterrata per l’alpe Pianetti (indicazione ad ogni bivio) arrivando all’evidente bivio con il B4, contraddistinto da palina e frecce in vernice sul fabbricato. Si prosegue sul B7 che inizia a risalire un costone mantenendosi sempre sul crinale; si incontrano due bivi ormai indecifrabili, il primo con scritta e freccia in vernice sbiadite forse per Balchette, il secondo con palina e frecce ma indicazioni ormai cancellate, forse per Amburnero di Graglia. Proseguendo in ripida salita si arriva ad una radura sul crinale; qui si risale ancora per un breve tratto, ormai su terreno scoperto, fino all’alpeggio di Amburnero di sopra. Dall’alpeggio, dove si incontra il sentiero B11, si continua per la vetta del Bric Paglie riamnendo sulla traccia di sentiero, sempre abbastanza visibile, ma soprattutto seguendo le tante tacche b/r sul terreno; si risalgono due tratti con facile arrampicata, ad un colletto si trovano le indicazioni del B12 per l’Alpe Nicoletto (non segnato sulla carta MU) e in breve si è in vetta.
In vetta due possibilità:
– cercare il sentiero B14 che scende all’alpe Giassit e poi all’alpe e Rifugio Cavanna (lato canavese)
oppure
– ritornare all’alpeggio di Amburnero di sopra e poi continuare verso l’Alpe Cavanna. Questo secondo percorso obbliga ad un saliscendi ma offre anche più varietà ed è facilitato dalle tante indicazioni. Da Amburnero di sopra si scende quindi ad Amburnero di sotto sul B11 (indicazioni e tacche b/r), qui si segue per un breve tratto in discesa la sterrata che conduce all’alpeggio fino ad incontrare una palina che riporta le indicazioni per l’Alpe Cavanna. Basta seguirle: prima per sterrata si arriva ad Alpone, e sempre per sterrata ad Alpetto. Qui si trova evidente la palina dove parte il sentiero B13 che risale fino al colletto quota 1579 m; qui arrivati si ritrovano il grosso ometto e la sterrata per l’Alpe Giassit; seguendo questa si scende prima all’Alpe Cavanna e poi al Tracciolino lungo il quale si ritorna verso Andrate. Alla borgata Favà, se si ha familiarità col luogo, si può scendere al cimitero per sentiero nascosto che costeggia un rivolo, altrimenti si scende in paese lungo la strada. In ogni caso occorre arrivare al Parco Robinson dove parte il sentiero per Borgofranco d’Ivrea che scende prima a Biò (dove poi le indicazioni si perdono un po’) lungo una bella mulattiera lastricata, per poi arrivare a Borgofranco.
- Cartografia:
- Carta della Valle Dora Baltea Canavesana, MU Edizioni, Fg 02, scala 1:20000