La parete nord-est è quella che guarda il Pian della Casa e il Vallone di Ciriegia. È una parete molto ampia, tagliata nella parte bassa da una grande cengia. A prima vista sembra poco interessante, perché è inclinata, un po’ rotta e in vari punti colonizzata da erba e qualche pino. Tuttavia, guardando meglio, si nota al centro un largo canale roccioso che sale dritto fino in vetta: la via “La pestifera Pisty” supera direttamente lo zoccolo, poi rimonta per intero l’evidente canalone centrale. Le difficoltà sono concentrate nella prima parte: nei due tiri sullo zoccolo e nel bellissimo diedro fessurato che porta al soprastante canalone. Nella parte superiore la salita è più facile, su roccia sempre buona (granito), tranne qualche blocco instabile.
Lo zoccolo (tratto chiave) può essere aggirato a destra per tracce di camosci che sfruttano i punti deboli della bastionata.
Materiale utile: friend dai più piccoli fino al n. 2 BD, alcuni chiodi a lama e a punta.
Si attacca alla base di un evidente diedro-rampa obliquo a destra.
- 1) Si sale a destra del diedro, per uno sperone di roccia abbastanza articolata (III, IV). Dopo una trentina di metri si piega a destra su una rampa e si va a sostare su un pulpito (chiodo di sosta lasciato). 40 m
- 2) Si prosegue dritti su rocce ripide e con pochi appigli (V+). Piegando un poco a sinistra si ritorna sullo sperone seguito nel primo tiro. Rimontandolo (IV+) si arriva sotto un muretto strapiombante giallastro, che si contorna a destra lungo una cornice. Si supera un piccolo strapiombo (V+) e si esce su rocce meno ripide ma un po’ erbose. Salendo per placche con zolle erbose, in leggero obliquo a sinistra (IV) si va a sostare su uno spuntone, subito sotto la grande cengia alla sommità dello zoccolo. 60 m
Usciti facilmente sulla grande cengia, si sale dritti per detriti e, dopo una settantina di metri, si arriva alle rocce gradinate, sotto l’evidente diedro obliquo a destra, che costituisce la prosecuzione della via.
- 3) Superati alcuni facili gradini, si sale il diedro fessurato piuttosto liscio (due chiodi lasciati). Dopo una trentina di metri si piega a destra e si guadagna uno spigolo, che poi si rimonta con bellissima arrampicata. Raggiunte le cenge erbose soprastanti, si continua un poco a sinistra per piccole rampe erbose e si arriva sopra un masso dove si sosta (IV, IV+). 50 m
- 4-5-6) Si prosegue la salita nell’ampio e poco marcato canalone centrale: si sale per tre tiri su placche inclinate e rocce a gradini, tenendosi più o meno al centro del largo canalone (II e III). 180 m
- 7) Continuando su placche inclinate (III) si arriva su una cengia sotto un breve muro verticale. Si supera il muro sfruttando un diedro un po’ rotto (IV, IV+), poi le rocce si abbattono nuovamente e si va a sostare poco più su. 60 m
- 8) Si prosegue dritti per rocce gradinate e piccole placche inclinate (II, II+), fino sotto la cresta sommitale. 60 m
- 9) Seguendo la cresta per rocce piuttosto rotte (I e II), dopo un centinaio di metri si guadagna la vetta.
Discesa:
si scende lungo la cresta ovest o poco a sinistra sul lato francese, per gradini rocciosi ed erba, fino allo stretto intaglio del Colle di Pagarì di Salèse (2539 m). A nord il valico si affaccia su un precipizio, tuttavia c’è una cengia che taglia orizzontalmente a sinistra. Poco più avanti la cengia si interrompe e bisogna attraversare una parete attrezzata con vecchi cavi d’acciaio in parte rotti: superando una decina di metri di III grado si raggiunge la prosecuzione della cengia, poi si scende per facili gradini fino alle sottostanti pietraie. Abbassandosi per pietraie e placche inclinate, si raggiunge il sentiero che collega il Pian della Casa con il Colle di Fremamorta. Seguendolo verso destra in discesa si ritorna al Pian della Casa.