A fine stagione, in assenza di neve, è preferibile compiere la salita dal Lago di Nasta passando per il Colletto della Forchetta, e poi scendere dal canalone che presenta tratti con pietre molto instabili anche di grosse dimensioni, prudenza.
Dal Pian della Casa del Re, si prosegue sulla sterrata a sinistra, seguendo i cartelli per il Rifugio Remondino. La sterrata dopo alcune centinaia di metri diventa sentiero, e inizia a inerpicarsi sulla sinistra orografica del torrente lungo un pendio boscoso. Ben presto il bosco termina e ci si inoltra nel Vallone di Assedras. Con tortuoso percorso di infiniti tornanti, si continua il torrente su un ponticello, e poi proseguendo in una fascia di grossi massi, e poi nuovamente su erba lungo un costone, finchè si giunge al Rifugio Remondino 2465 m.
Dal Rifugio seguire il sentiero della via normale dell’Argentera fino alla conca sotto il Passo dei Detriti. Qui volgere a sx e risalire il canalone Ovest del Colle di Nasta (250m, 40° con neve), fino al passo. In estate è un’immonda pietraia di grossi blocchi accatastati e pericolanti dove solo a tratti è presente un’esile traccia sul bordo sx.
Dal colle inizia la salita alla cima Paganini: si superano alcuni macigni accatastati (ometti) e poi seguendo tracce di sentiero, si sale il versante sud della montagna, costituito da erba e terrazzi rocciosi; spostandosi progressivamente a destra si cammina sempre su tracce di sentiero, mentre restando verso sinistra vi sono maggiori difficoltà nel superare roccette con divertente e elementare arrampicata. Raggiunta la cresta (molto esposta sul vallone di Assedras, si continua per pochi metri in piano sino alla spianata sommitale della cima sud 3051 m (grosso ometto).
Variante dal Passo della Forchetta (per evitare di percorrere il canalone ovest del colle di Nasta)
Dal rifugio, a sinistra della fontana, inizia il sentiero per il Colle Brocan e Lago di Nasta, che inizialmente attraversa una immensa pietraia di grossi blocchi portandosi in direzione est, sotto le propaggini della cima di Nasta, nei pressi di una bastionata rocciosa levigata da antichi ghiacciai. Dopo un breve tratto su detriti, si traversa a destra su terreno più solido, e si risale un canalino costituito da spalti di rocce dove talvolta ci si aiuta con le mani. Usciti ad un ripiano, conviene tralasciare le varie tracce di vernice verso destra, e proseguire più direttamente a sinistra orientandosi con ometti, puntando al versante sud della Cima di Nasta; all’improvviso appare la conca con il bel Lago di Nasta 2800 m; lo si lascia a destra, risalendo il pendio di pietrame sotto la parete sud della Nasta (tracce di sentiero e segnavia rossi), traversando poi a destra per introdursi nel canalino per il Colletto della Forchetta. Lo si risale facilmente, per tracce e qualche facile roccetta, fino allo stretto intaglio del Colletto della Forchetta 2950 m. Si tralascia la traccia di sinistra che sale alla Cima di Nasta, e si continua in piano seguendo gli ometti che si snodano sul cengione est della Nasta. La cengia è sempre piuttosto ampia, anche se l’attraversamento richiede attenzione per la natura del terreno. Aggirato tutto il versante est, da una spalla rocciosa si piega verso sinistra, scendendo la pietraia instabile per 50 m fino a raggiungere il Colle di Nasta 2939 m.
Discesa: per uno dei due percorsi di salita. In estate la discesa del canale Ovest del colle di Nasta è veramente penosa.
Il nome introdotto dalla toponomastica a partire dal 1930 ricorda l'ingegner topografo dell'IGM Pio Paganini.
- Cartografia:
- in cima alpi marittime 1
- Bibliografia:
- in cima alpi marittime 1