In complesso la via non è banale, le protezioni sono sufficienti. E' richiesta buona padronanza del grado VI+.
Attacco evidente e segnalato con scritta blu in corrispondenza di una grande lama staccata che obliqua verso destra.
L1 raggiungere la lama (1 spit abbastanza inutile) e seguendola obliquare a destra con difficolta di V- (1 spit). Montare su diedrino (VI) spit distante ma volendo si può integrare con friendino, e poi per placca molto bella alla prima sosta. (tiro lungo da 40 metri)
L2 – trasferimento. Dalla sosta di L1 si scende a destra, faccia a monte di 5 metri aiutandosi con alberi (altrimenti ci si può calare) e si raggiunge la sosta del secondo tiro vero e proprio.
L2 montare il pilastrino con movimento non banale V+ (primo spit alto) poi per magnifica fessura fino alla sosta, traversando leggermente a sinistra (VI e IV).
L3 raggiungere la lama in obliquo a sx, data per fragile, ma trovata invece molto solida (V+) e poi su dritti dentro un camino non molto profondo ma ben evidente (VI- obbligatorio, protezioni distanti) fino in sosta a sx al termine del camino. Sosta troppo alta su due spit in cima al pilastrino, poco logica.
L4 Bellissima placca non banale (V+) protetta a cordini con prima protezione abbastanza alta. Poi traversare a destra prima su bosco, poi su sbalzo roccioso (passaggio dato di V- ma trovato più facile, protezioni chiodi normali) fino alla sosta. Tiro unito a L5 con corde da 60.
L5 tiro unito con L4 ma forse conviene sostare. Bellissima dulfer su sistema di fessure (VI- e V+) 28 metri
L6 tiro stupendo che assieme a L7 rappresenta la parte migliore e più impegnativa della via. Il grado qui è obbligatorio e si aggira sul VI+. Altre relazioni in internet lo danno VII-. Sta di fatto che qualunque sia il grado, è obbligatorio.
Si entra in un diedro lungo 70 metri bellissimo. Lavorato a canne sulla sua sx. Facilmente si raggiunge l’attacco del diedro. Con difficile e delicata spaccata si prosegue all’interno del diedro, passi molto aerei, protezioni su cordini fradici in clessidra. Si continua in spaccata fino a dove è più semplice. Si sta sulla parete di sx e si esce su placca lavorata a gocce fino alla sosta. (VI+ obbligatorio)
L7 altro tiro magnifico all’interno del diedro. Roccia gialla ricca di coralli. Diedro fessurato a canne indimenticabili. Inizio semplice (V+) poi mano a mano che si sale più duro, fino ad un passaggio singolo impegnativo ma ben protetto (VI+, non così obbligatorio come la spaccata del tiro precedente). Si sbuca in sosta gratificati!
Roccia da favola!
L8 si risale il primo diedro (canne) e poi anche il secondo con movimento molto atletico su canne e uno scavato (VI+) in leggero traverso a sx. Tiro ben protetto
L9 si risale un diedrino con clessidrina sprovvista di cordino, per poi stare a dx su placca (attenzione a non proseguire sul diedro sovrastante come la logica suggerirebbe). Seguire i 2 spit (VI-) poi traversare a sx con movimenti eleganti. In corrispondenza dell’ultimo cordino bianco su clessidra salire sul terrazzino soprastante (V+, non banale).
L10 tiro abbastanza anonimo in traverso a dx, poi su di una fessura (IV e V), unibile a L11. Nonostante Grill dica nella sua relazione di far sosta.
L11 ultimo tiro che si sviluppa in un camino abbastanza schifiltoso, se trovato bagnato come i sottoscritti. V+ e VI, uscita dal camino non banale (vi sono cordini per azzerare).
In complesso la via è molto varia. I primi tiri non sono particolarmente belli, mentre da L4 a L8 l’arrampicata diventa entusiasmante. Il grado secondo me è abbastanza obbligatorio, soprattutto su L6 (in 35 metri 1 spit). Detto questo, una via che consiglio.
La discesa in doppie è ben segnalata. L’ultima sul vuoto è qualcosa di spettacolare (altro che calata Piaz!). Fate i nodi alla fine.