Parcheggiata l’auto, ci si incammina per una pista di terra rossa che curva in direzione Nord fino ad una grande cisterna recintata. Il sentiero per lo Zaranokefala parte poco oltre sulla sinistra e si innalza in direzione NE incuneandosi in una valletta fino a raggiungere un colle dove le tracce si perdono. Portarsi a ridosso delle pendici della montagna ed individuare un muretto di pietre a sostegno del sentiero che ora riprende forma e, con lungo e spettacolare giro, contorna lo Zaranokefala nel suo scosceso versante Ovest. Toccata quota 1890 il sentiero inizia a scendere. Poco oltre abbandonarlo per risalire in direzione NE, seguendo una evidente grande rampa naturale fino ad un altro colletto roccioso. La vista si apre sullo Skotinò e sulla cresta dei Pachnes. Dopo una breve discesa, risalire i larghi pendii a NE secondo il percorso più favorevole fino alla sommità più alta delle 3 cime dello Skotinò. In basso si possono ammirare le tormentate rocce nere del Gaidara. Si sale ancora verso NE fino al crinale che collega i Pachnes a quota 2400 circa: a destra la cima principale, lontana a sinistra la vetta occidentale.
Scegliendo il percorso migliore, si scende con direzione generale NE verso la dorsale che porta al versante occidentale del Bournelos e lo si rimonta, scavalcando un’anticima, fino alla sommità più alta, da dove si gode di una superba vista sui Lefka Ori orientali, con Zouridia e Sternes in primo piano. A questo punto, ci si abbassa per il versante sud della montagna e ci si innalza sul pendio opposto, incrociando il sentiero che da Roussies conduce al Pachnes, fino alla vasta sommità del Gavalà. Ci si ricongiunge al sentiero del Pachnes grazie al quale si guadagna la vetta in circa mezzora. Adesso con lunghissimo tragitto in direzione SSE si discende nella valle di Gaidara e la si percorre da Nord a Sud, passando in mezzacosta a sinistra della grande zona di rocce nere osservata dallo Skotinò ed evitando successivamente le varie doline che si incontrano. Aggirata a sinistra l’ultima profonda dolina si giunge ai bordi del ripido pendio che getta su un caratteristico pianoro proprio sopra Kroussià. Si punta al grande ometto sul suo angolo sud-occidentale e da lì si riafferra 200 metri più a valle in direzione SO la traccia percorsa al mattino.
- Cartografia:
- Crete 11.11/11.12 Lefka Ori - Topo 25 Anavasi - 1:25000