
Da Ruz, si prende il sentiero n.2 per il rifugio Crète Seche, tagliando per scorciatoie i numerosi tornanti della strada sterrata e si seguono i segnali dell’Alta Via n.3 che portano al rifugio.
Dal rifugio si sale costeggiando la cresta dell’Arolletta verso il bivacco Spataro (2600 m. 30 minuti dal rifugio) si continua tralasciando il sentiero che viene da sx, giù dal ghiacciaio dell’Arolletta che si userà per il ritorno.Si arriva così al Plan de la Sabbla. Tenendosi centralmente si inizia a salire sul pendio dietritico, in direzione del Col de Crète Seche (si incontra un bivio che segnala a sx per il Mont Gelè e a dx per il Col de Crète Seche). Arrivati al Colle (2900 m., molto usato dai contrabbandieri in passato) croce di legno e ometto di pietra (1 ora e trenta minuti dal rifugio).
Ora si prende la cresta a sinistra, 800 metri circa di roccette attrezzata regolarmente con cavo metallico e gradini, che passa per la simpatica e complicata Punta dei Dents d’Ayatse (3061 m.) e poi scende al Col d’Ayatse (3042 m., 2 ore dal Col Crète Seche) tra il ghiacciaio di Arolletta a sud e quello di Crète Seche a nord (Svizzera)
Fine della ferrata. Dal Col d’Ayatse si scende a sud e si continua verso sud est sino a ritrovare il sentiero n.2 che porta al rifugio (1 ora e trenta minuti) e ancora un’altra oretta per tornare al parcheggio.
- Cartografia:
- IGC 1:50.000 La Valpelline
- Bibliografia:
- Le vie ferrate n.2 di Dario Gardiol
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