Seguire il sentiero che costeggia il lago fino a dove ricomincia a salire, da lì abbandonarlo e puntare alla cresta che chiude il vallone. Si attraversano quindi prima una pietraia e poi una zona erbosa, si giunge così ad un seconda pietraia che va prima attraversata e poi seguita verso l'alto fino all'attacco della cresta, che si raggiunge dopo aver deviato a dx sotto l'evidente torrione (qualche ometto in salita e uno all'attacco della cresta).
Attaccare la cresta per una breve paretina verticale che porta sul filo, seguirlo sfruttando le placche di sx (III esposto, ch.) e raggiungere, dopo un tratto erboso, un colletto (volendo questo primo torrione può essere evitato salendo direttamente al colletto da un canalino erboso). Seguire la cresta stando sulla sx verso un marcato diedro nerastro, che si sale lungo una fessura sulla faccia di dx (III-, volendo evitabile per sfasciumi sulla dx). La cresta ora si presenta di rocce rotte, puntare quindi alla paretina successiva che si affronta per una breve fessura sulla dx. Salire senza difficoltà in cima al torrione e ridiscendere al colletto successivo. Il gendarme che si presenta di fronte è caratterizzato sulla dx da un masso in bilico, che non si raggiunge perché conviene salire, praticamente senza percorso obbligato, lungo i risalti alla sua sx (max II+). Una volta raggiunta la sommità scendere con attenzione le placche successive a portarsi alla base di un salto verticale, salirlo sfruttando una fessura (III+, ch.) e ristabilirsi su un terrazzino al di sopra, salendo il risalto successivo si raggiunge la cima del torrione (cordone di sosta). Scendere alla successiva forcella sfruttando una fessura sulla dx e per una serie di cenge e cornici raggiungere una zona pianeggiante, scendere per facili placche all’intaglio successivo alla base del torrione principale della cresta. Grazie ad un diedro verso sx poco inclinato raggiungere una liscia placca nerastra che dà accesso ad un ballatoio, di qui o si esce sul filo di sx sfruttando una fessura (friend incastrato) o si sale sulla dx in un camino nerastro (III, qualche blocco instabile in uscita). Salire ora senza difficoltà una serie di brevi risalti fin ad un camino di 2m che porta al di sotto dell’evidente placca con catena, caratteristico e famoso passaggio della cresta. Dopo aver salito un diedro sulla sx (II+, cordone+ch.) traversare a dx sotto la placca, che si sale sfruttando una catena in posto (volendo si può evitare la placca lungo un cengia esposta sulla sx).
Scendere ora alla base del torrione successivo (cordone), salire lungo una placca inclinata e quindi salire due salti strapiombanti interrotti da una cengia (III+, ch.) Ci si ritrova davanti all’ennesima breve discesa che porta all’ultimo ostacolo della cresta: una placca articolata affrontabile sulla dx (III, ch., volendo evitabile per un camino di sfasciumi a sx). Di lì in breve e senza difficoltà si raggiunge la cima.
DISCESA:
Dalla normale dell’Orsiera Nord rientrando al Selleries dal canale E (innevato ad inizio stagione). In alternativa è possibile salire la cima Sud e scendere dalla cresta Sud (passo di II-) fino al sentiero che collega il Jouglard alle bergerie del Chardonnet.