Il percorso misura poco più di 13 km a/r.
Se non si vuole pagare il parcheggio, si può posteggiare in un piccolo spiazzo (4 auto appena prima della sbarra, oppure 700 m prima in un piazzale più ampio, in questo caso sono 2 km a piedi su strada per arrivare a Devero)
Ddal parcheggio si segue inizialmente la stradina entrando all’Alpe Devero un primo gruppo di case dove si trova il Rifugio Sesto Calende, arrivati nei pressi di una chiesetta (località Ai Ponti) e di un ponte si deve volgere a sinistra, in direzione della partenza degli impianti di risalita (cartelli indicatori per il Monte Cazzola e la Scatta d’Orogna. Prima di raggiungere gli impianti si traversa un ponte a destra e si prosegue con evidente percorso verso un gruppo di case ai margini del grande pianoro, note come Piedimonte. Ora si valica un ponticello e si piega decisamente a sinistra entrando nel bel bosco di faggi, che si risale con una fitta serie di tornanti (è quasi sempre presente la traccia fatta da scialpinisti o altri ciaspolatori) aiutati dai segnavia biancorossi visibili sugli alberi, superando un tratto abbastanza ripido, Si segue sempre parallelamente il piccolo Rio di Buscagna fino ad arrivare a circa 50 metri da una piccola bastionata rocciosa sovrastata da una ripida parete con pochi larici. Ora il bosco si dirada, si oltrepassa un ponticello in legno e davanti noi si apre un pianoro che con facile e intuitivo percorso si raggiunge l’Alpe Misanco 1907 m .
Dall’Alpe Misanco si procede brevemente verso sinistra (fin qui è lo stesso itinerario di salita seguito comunemente per il Monte Cazzola) ma subito dopo si deve piegare a destra per salire una ripida rampetta che conduce ad un dosso, dove si apre il Vallone del Rio Buscagna. Si prosegue per valloncelli dossi e qualche pendio moderatamente ripido, si oltrepassa una conca con due piccole malghe (Curt del Vel) a quota 2085 m, superato una sorta di piccolo imbuto si raggiunge un dosso dove si apre il vallone.
A questo punto per raggiungere la Scatta d’Orogna 2461 m alla testata del vallone, si deve proseguire dritti, per dolci dossi lasciando a destra i pendii della Punta d’Orogna. Raggiunta la cresta a sinistra della cima, in pochi metri (ultimi con qualche roccetta affiorante) si perviene alla cima.
Per concatenare anche la vicina Punta d’Orogna, sarebbe possibile percorrere il crinale verso est, dapprima facile poi con un tratto roccioso, per cui risulta più comodo ritornare per la Val Buscagna perdendo un centinaio di metri di quota, piegando poi a destra risalendo il pendio a sinistra di un dosso roccioso. Si arriva ad una selletta posta a breve distanza dalla cima 2447 m, da qui per comoda e breve dorsale in cima.
Per la discesa sono possibili due percorsi:
uno è ritornare dalla via di salita, l’altro (consigliabile) è, una volta scesi 50 m sotto la Punta d’Orogna, proseguire nei pressi del crinale in direzione del Monte Cazzola; subito si passa sotto la quota 2426 m (salibile ma attenzione alle cornici) quindi sempre o sull’ampio crinale o poco sotto sul versante sinistro, si scende nella conca del Lago Nero, posto alla base del pendio sud del Monte Cazzola. Se si vuol salire anche la terza cima di giornata, armati di pazienza, occorre salire il breve ma ripido pendio (comunque facile) che con 70 m di dislivello aggiuntivo porta alla piatta e ampia cima del Monte Cazzola 2331 m. Si rientra all’Alpe Devero per il percorso classico del Monte Cazzola, ritrovando la traccia di salita all’Alpe Misanco.
- Cartografia:
- carta Geo4 Map – Alpe Devero percorsi invernali - scala 1:25.000 ; Alpe Devero foglio 56, Cartine Zanetti – scala 1:30.000
- Bibliografia:
- Tracce bianche di E. Ferrari e Alberto Paleari. Monte Rosa Edizioni : Scialpinismo in Ossola di L. Bonavia – Grossi Editore.