
Dal parcheggio si procede a sinistra su asfalto per circa un Km, poi in corrispondenza di un pilone (cartello indicante la direzione per il lago di Pianfei) si svolta a sinistra su una stradina asfaltata che costeggia alcune case e che diviene presto una carrareccia in leggera salita. Il sentiero si inoltra nel bosco di latifoglie, si trascurano alcune diramazioni laterali (la direzione giusta è indicata da tacche rosse e bianche sugli alberi, ed in un caso da un evidente segnale per il lago di Pianfei), sinché si giunge a sbucare su una strada asfaltata nei pressi di una cascina. Si prosegue in leggera salita sull’asfalto per alcune centinaia di metri, finché si svolta a destra su per un sentiero sterrato (palina con indicazione per il colle del Morté). Il sentiero continua in decisa salita, su fondo argilloso e generalmente compatto, per poco meno di 500 metri, arrivando così ad una radura sulla sinistra (altra palina per il colle del Morté). Si prosegue sullo sterrato, che scende leggermente e poi, in corrispondenza di un tornante a sinistra, riprende a salire decisamente, inoltrandosi nel bosco. Si procede sempre seguendo la direzione principale (sono presenti paline e tacche rosse e bianche in corrispondenza dei principali bivi), finché si arriva nei pressi di una costruzione isolata sulla sinistra; qui occorre svoltare a destra (palina per il Colle del Morté) prendendo un sentiero in decisa salita, che mette a dura prova le gambe. Più avanti la pendenza diminuisce un po’, e proseguendo nel bosco si arriva ad una radura, a destra della quale si stacca, indicato da una freccia gialla, un single track per MTB. Non prendere questo sentiero ma continuare sulla sterrata principale, che ora prosegue alternando salite e discese, fino ad uno slargo dove si nota, sulla sinistra in posizione sopraelevata, una villetta. Continuando sulla sterrata si passa accanto a diverse case e ad un recinto di cavalli, giungendo così al Colle del Morté (m. 711). Ora si deve attraversare la strada provinciale per raggiungere la Cappella dell’Olocco (itinerario già descritto in un altro mio contributo; lo riporto qui di seguito per comodità del lettore). Si passa accanto ad una trattoria (attenzione al traffico nei due sensi perché non c’è molta visibilità), e ci si immette su una carrareccia in salita (la sbarra all’inizio è facilmente aggirabile, e il divieto di transito riguarda solo i veicoli a motore).
Inizia così una salita su sterrato dal fondo generalmente buono, anche se caratterizzato da profondi solchi lasciati dai trattori; la salita è da prima ridotta e il tracciato si inoltra nel bosco. Si giunge così ad un bivio dove è indifferente prendere l’uno o l’altro dei due rami, perché entrambi confluiscono più a monte. Le paline indicano il tracciato a destra come adatto per le MTB, e quindi si può prendere questo. Si continua a pedalare nel bosco, alternando tratti di salita con altri in falso piano, finché si giunge alla confluenza dei due sentieri. Di qui si continua, sempre nel bosco, e si raggiunge la Cappella dell’Olocco (m. 988), che rappresenta il punto più alto dell’anello.
Dalla Cappella si stacca, indicato da un cartello rustico, un sentiero (Lurisia bike), che nel primo tratto è su erba e poi diviene un single track in discesa nel bosco. Nel primo tratto il fondo è caratterizzato da un profondo solco, che rende malagevole la discesa; poco più a valle, però, il sentiero si allarga leggermente permettendo una condotta di guida più fluida. Alla fine il sentiero sbocca all’interno dello stabilimento dell’acqua minerale di Lurisia; di qui su asfalto si scende nell’abitato di Lurisia e poi, sempre su asfalto, si arriva ad un incrocio. Qui occorre svoltare a sinistra e risalire su asfalto al colle del Morté. A questo punto non resta che ripetere a ritroso l’itinerario già percorso all’andata, concludendo così l’anello, dopo una percorrenza di 30 Km.
Variante: al ritorno dopo essere sbucati sull’asfalto, anziché proseguire diritti attraversando l’aia di una cascina, si può svoltare a sinistra e, sempre seguendo l’asfalto, giungere a costeggiare il lago di Pianfei. Di qui si scende su asfalto a incrociare la strada che riporta a Pianfei e al parcheggio, da dove ha avuto inizio il giro.
- Cartografia:
- Carta dei sentieri e stradale 1:25000 N° 16 - Fraternali Editore
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