Il periodo adatto per salire questa cima va da giugno ad agosto, mentre a fine stagione il ghiacciaio può presentare diversi tratti in ghiaccio vivo e il percorso diventa più impegnativo e delicato.
Per chi desidera compiere la salita in due giorni, c’è la possibilità di pernottare al Rifugio Pian della Ballotta 2470 m, normalmente chiuso ma utilizzabile previo ritiro delle chiavi presso il Bar Stella Alpina, Borgata Villa 13 a Ceresole Reale, tel. 0124-953132.
Dal parcheggio sopra la diga del Serrù si segue il sentiero segnalato (indicazioni per il Passo della Galisia, Rifugio Pian della Ballotta e Colle della Losa) che risale subito il pendio erboso soprastante, poi prosegue in piano, con qualche leggero saliscendi, incrociando un sentiero che risale dal lago, che si immette nella stessa direzione da seguire. Si taglia in piano il canale erboso del Piccolo Colluret, si supera un tratto roccioso lungo una cengia attrezzata con il cavo metallico, il sentiero prosegue in direzione della bastionata rocciosa dove è ben visibile il Rifugio Pian della Ballotta 2470 m, che si raggiunge in breve. Dal rifugio, si segue il sentiero che porta all’inizio del tratto attrezzato, dove il cavo metallico consente di salire il risalto roccioso soprastante il rifugio salendo prima verso sinistra e poi verso destra, fino al termine del cavo, sul ripiano erboso sopra la bastionata rocciosa, si scende per pochi metri, si oltrepassa un ponticello in legno e si raggiunge il Pian della Ballotta 2600 m. Superato il pianoro, si trascura una prima diramazione a destra che porta al Passo di Galisia e si prosegue verso sinistra in una conca detritica su una buona traccia indicata da numerosi ometti, tralasciata una seconda traccia (indicazione per il Colle della Losa scritta su un masso) si fiancheggia ad una certa distanza la bastionata posta alla nostra sx (è la dorsale nord del monte Vacca) e si sale gradualmente a sinistra una traccia sempre segnata da ometti , una volta questa grande conca di pietrame era occupata dal Ghiacciaio della Losa ormai scomparso, rimangono solo piccoli residui e qualche lingua di neve , presenti anche fino ad agosto. Appena si supera la bastionata si volge a sx e si sale a prendere l’ampio crestone della dorsale nord del M.Vacca a circa 2700 m dove si vede bene la Cima della Vacca (a sinistra) e la piccola conca detritica (o innevata) più in basso sulla destra che porta al Passo della Vacca. Si sale a vista su lastroni e traccia di sentiero in direzione dell’evidente conca,una volta raggiunta la si aggira sempre a sx in semicerchio e si arriva sul colmo della dorsale a vedere il Passo , dove sotto si trova ancora una piccola parte del Ghiacciaio della Losa,si perdono una decina di metri di dislivello e si attraversa in piano il ghiacciaietto raggiungendo il Passo della Vacca 2980 m. Dal Passo si prosegue a sinistra sul Ghiacciaio des Source de l’Isère prima tagliando la pendenza in diagonale , seguendo la eventuale traccia esistente (è la via normale che porta alla Grande Aiguille Rousse) e dopo volgendo progressivamente a sinistra avendo come riferimento la soprastante Cima della Vacca, salendo prima una rampa abbastanza pendente e poi con percorso evidente si punta al colletto (depressione di quota 3127 m) posto tra la Cima della Vacca (a sinistra) e la Cima d’Oin (a destra). Il ghiacciaio termina circa 50 m sotto il colletto, si individua una traccia che sale sotto la verticale del colletto che si raggiunge in breve . Da qui si segue una traccia che sale sull’ampio crestone NO della Cima d’Oin (spesso questo tratto è innevato) fino a raggiungere l’anticima di quota 3212 m, dove la cresta diventa più affilata e aerea, si sale lungo il filo, superando alcuni gradini e qualche frastagliatura rocciosa (passi di I e qualche breve tratto di II), scavalcato un dentino aereo ed esposto si raggiunge la parte finale della cresta (la seconda parte della crestina rocciosa più aerea ed impegnativa è aggirabile scendendo pochi metri a destra sotto il filo di cresta, dove una cengia detritica indicata da un paio di ometti porta a monte del dentino roccioso), qui il crestone si allarga nuovamente, con breve e facile percorso si raggiunge l’ampia vetta, contrassegnata da un ometto di pietre e una targa del CAI di Rivarolo Canavese.
In discesa si ripercorre lo stesso itinerario seguito in salita, volendo si può salire anche la vicina Cima della Vacca.
Questa montagna ha avuto due primi salitori famosi, il reverendo W.A.B. Coolidge che salì con la guida Christian Almer Junior il 31-8-1887 dal versante francese e per la cresta NO (la attuale via normale).
- Cartografia:
- L'Escursionista 1:25000 n.14 Valsavarenche, Valgrisenche, Val di Rhemes
- Bibliografia:
- In Cima. 78 Vie normali nel Gruppo del Gran Paradiso. Blu Edizioni.