Gli itinerari 295a e 295b della guida CAI-TCI Alpi Pennine II hanno solo interesse storico e, a mio parere, non sono consigliabili.
Non ho trovato letteratura sul percorso della cresta sud sud est dal colle di Chaz Seche.
I primi 100 m di sentiero sono scomparsi causa modifica del tracciato dell’alta via. Spalle all’Hotel Otemma ci si trova davanti a un prato, lo si attraversa in diagonale verso sinistra fino ad incontrare un rio, quando si incontra un ponte di legno inizia l’ottimo sentiero che scende all’orrido di Betenda, si attraversa il ponte sull’orrido e dopo pochi metri si comincia a salire a sinistra, palina senza indicazione, verso la comba Vessona.
Giunti all’alpe Ardamun 2206 m, si abbandona il sentiero per il colle Vessona e si gira decisamente a destra.Si guada il torrente (scalzi, piedi a bagno) e si punta al colle di Chaz Seche ben visibile, non c’è sentiero ma si procede senza difficoltà. Si può raggiungere il colle o raggiungere la cresta sotto il salto roccioso dell’anticima. Si sale tenendosi sul filo con facile arrampicata (1°, pochi passi 2°), dove si usano le mani la roccia è discreta. Giunti sull’anticima 2847 m si scende a un colletto. Il salto finale di roccia biancastra conviene aggirarlo per una cengia erbosa sulla destra che conduce ad un facile canale visibile all’ultimo, canale che conduce sulla vetta. Il salto finale l’ho percorso per cresta in discesa e in effetti è di roccia scadente.
Ritornati al colle di Chaz Seche si può chiudere il giro traversando sulla comba di Verdona.
Attenzione, il colle si apre su di una valletta collaterale, e non ha segnali né sentiero. Per raggiungere il sentiero al fondo della comba di Verdona bisogna traversare a lungo verso sinistra su terreno incerto ma non difficile.