
a seguito di un provvedimento del Parco Naturale del Monte Avic, NON è più possibile transitare in sella alla bici all’interno del Parco (sanzione 50 euro circa). Probabilmente è meglio informarsi presso il Parco se tale divieto permane ancora allorchè si decida di ripercorrere l’itinerario.
I° tappa: Pont Canavese-Eaux Rousses.
Dislivello: mt. 2600-2700 circa. Ciclabilità: in salita 99%, in discesa 95%.
Percorrere la strada statale da Pont Canavese (mt.440) al Piano del Nivolet (mt. 2539). Proseguire su strada sterrata in direzione di Pont Valsavaranche. a circa 4 km dal Rif. Savoia, imboccare sulla sinistra un poco invitante sentiero (N.9) in salita, che dopo un po’ il migliora e diventa ciclabile. Seguendo sempre il sentiero n.9 si perviene all’alpe di Plan Borgnoz e successivamente si scende prima nel vallone di Meyes per poi risalire ad un colle a quota 2800 mt.circa da cui si avvista il lago Djouan. Dal colle i primi 100 metri di dislivello di discesa sono ardui se non impossibili da fare in sella per via di gradoni e pietroni sul sentiero, poi il sentiero costeggiando il lato superiore del lago migliora fino a diventare “perfetto”. In prossimità della casa del parco di Orvieille (mt.2190) imboccare sulla destra in sentiero segnavia 8c che conduce fino a Eaux Rousses (mt. 1666) dove si conclude la prima tappa (possibilità di alloggio in albergo).
II° tappa: Eaux Rousses-Valnontey.
Dislivello: mt. 1750 circa. Ciclabilità: in salità 65%, in discesa 75%.
Molto semplice il percorso, senza possibilità di errore. Da Eaux Rousses (mt. 1666) imboccare il sentiero Alta via n.2 che conduce al Colle Lauson. I primi 150 metri disl. un po’ ostici, con bicicletta spesso a fianco, poi il sentiero migliora e diventa quasi interamente ciclabile fino a 300 metri disl. dal colle, a condizione di avere tecnica e gambe. Gli ultimi 300 mt. disl. sono un da incubo, il sentiero si impenna e in alcuni tratti sparisce per cui bisogna salire dritti su pietrisco e sfasciumi, con bici in spalle. Dal colle discesa su sentierino esposto il primo tratto, protetto in alcuni tratti da corde fisse, poi traverso e finalmente il sentiero che conduce al rif. Vittorio Sella diventa perfettamente ciclabile fino al rifugio stesso. Dopo il rifugio il sentiero mantiene ancora per un po’ una discreta ciclabilità, fino a cessare quasi del tutto quando passa sul lato destro del torrente (mt. 2250 circa), in prossimità di un ponte, per riacquistare una discreta ciclabilità fino a Valnontey negli ultimi 200 metri disl., dove si conclude la seconda tappa.
VARIANTE DI DISCESA: un interessante variante di discesa per evitare il poco invitante sentiero che scende dal Sella prevede di risalire il colle della Rossa e scendere nel vallone di Vermiana. Si scende dal colle Loson fino ad incrociare a quota 2850m la deviazione per il colle della Rossa. Da qui il sentiero sale non troppo ripido consentendo qualche colpo di pedale anche se per lo più si spinge. Giunti all’incirca a metà, inizia il duro portage fino al colle. Calcolare un’ora a passo tranquillo. La discesa nel vallone di Vermiana inizia con un primo tratto abbastanza scorrevole per poi diventare tecnico ma mai estremo. Giunti a Vermiana Dessous a quota 2093m, prendere a destra il sentiero 25A che si inoltra nel bosco con qualche saliscendi per poi diventare più ripido e tecnico con entusiasmanti sezioni disseminate di radici e rocce. Usciti dal bosco parte la scapicollata finale su sentiero ripido dal fondo pietroso smosso e ricco di tornantini stretti che fa atterrare direttamente a Cogne sul prato di S.Orso. SUPER!!
III° tappa: Valnontey – Pont Canavese.
Dislivello: mt. 1800 circa. Ciclabilità: in salità 95%, in discesa 70%.
Dall’abitato di Valnontey scendere su strada asfaltata fino a Cogne (mt. 1534) per poi risalire fino a Lillaz (mt.1617) eventualmente utilizzando la pista pedonale. A Lillaz imboccare la stradina (itinerario n. 10) che conduce al Rif. Sogno di Berdze (mt. 2530). Il primo tratto è ripido e asfaltato. Poi la pendenza diminuisce e la stradina diventa sterrata. Transitando davanti alla chiesetta del Cret (mt. 2020) e ad una magnifica cascata, con regolare pendenza si perviene al rifugio. Dal rifugio puntare alla Finestra di Champocher (mt.2828), facilmente individuabile per la presenza di un traliccio dell’alta tensione, che si raggiunge brevemente percorrendo il sentiero abbastanza pedalabile. Dalla Finestra di Champocher ci sono due sentieri, entrambi conducono al Rif. Dondena (mt.2200). Quello a sinistra (n.7b) è più diretto e (forse) più ciclabile. Quello a destra (n.7) transita dal lago di Miserin è costringe a qualche tratto con bici al fianco. Dal rifugio Dondena (ottima zuppa valpellinese) imboccare una stradina sterrata molto ripida che conduce all’arrivo della nuova seggiovia di Champocher (mt. 2500 circa). Da qui parte un’altra sterrata che perdendo prima un centinaio di metri risale al colle di Larissa (mt. 2584). Dal colle imbocchiamo il sentiero che scende in val Soana. I primi 300 metri, seppur molto impegnativi, sono in qualche modo “ciclabili”, dopo di che, salvo qualche raro tratto, bisogna rassegnarsi alla bici al fianco fino a raggiungere una sterrata che rapidamente conduce a Piamprato Soana (mt.1550). Circa una ventina di chilometri di asfalto separano Piamprato a Pont Canavese, dove si chiude il cerchio.
- Cartografia:
- IGC n. 3 - Gran Paradiso
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