Sconsigliabile in caso di nebbia (abbastanza frequente nel periodo estivo).
Dal parcheggio nei pressi del ponte sul torrente Galambra, si prosegue lungo la sterrata a sinistra in salita, superando la Colonia Alpina Viberti, e dopo un breve tratto raggiungendo un bivio. Si ignora la sterrata di destra proseguendo sul fondo del vallone, sul sentiero per Col d’Ambin che si raggiunge dopo aver attraversato la conca del Galamabra, e ci si innalza tra radi larici fino ad uscire in lieve pendenza sulle praterie del Pian delle Marmotte. Si percorre il pianoro fino al fondo dove il sentiero si inerpica con innumerevoli tornanti lungo ripidissimi pendii erbosi costellati da cespugli di rododendro (frequenti incontri con marmotte, stambecchi e camosci).
Pervenuti al culmine del pendio erboso, si passa una serie di lastronate rocciose (attrezzate con corda fissa) oltre le quali il sentiero riprende a salire ripido tra le pietraie portandosi alla base di un breve canalino di terriccio e sfasciumi. Si risale tale canale raggiungendo il Colle Est d’Ambin e il Bivacco Blais 2921 m. Dal bivacco, si segue al cresta Ovest del Monte Niblè, prima rocciosa e facile, quindi detritica fino ad un evidente salto roccioso nerastro che si pone davanti. Lo si si supera sulla sinistra (versante francese) ponendo piede sul ghiacciaio Ferrand, spesso con affioramenti di ghiaccio vivo a fine stagione. Si continua a salire costeggiando la cresta, fino a riprenderla sopra il salto roccioso, dove per tracce di sentiero tra sfasciumi e detriti si toccano le due croci di vetta.
Per la discesa, volendo compiere un anello (lungo ma estremamente panoramico) si ritorna sul ghiacciaio salvo poi proseguire in direzione della Punta Ferrand, scegliendo il passaggio più agevole e in piano del ghiacciaio. Si punta alla base della cresta nord della Punta Ferrand (che volendo si può risalire), dove ci si affaccia ad un colletto che apre la visuale sulla conca dell’ex Ghiacciaio dell’Agnello e sul Rifugio Vaccarone più in basso. Si traversa verso sinistra ad un altro colletto, dove la traccia appare più marcata e scende la valletta sotto la Punta dell’Agnello. Attraversata una fascia di pietraia, si arriva ad un pianoro a 2900 m circa, dove si incontra la traccia proveniente dal Colle dell’Agnello. Qui il sentiero diventa più marcato e segnato da tacche di vernice gialla, e con piacevole e dolce percorso si scende al Rifugio Vaccarone 2741 m (dove è possibile fare tappa per spezzare in due la gita). Si continua verso destra, imboccando il lungo sentiero per il Passo Clopaca, che con un’infinità di saliscendi in circa 1 h (faticosa) perviene al passo 2744 m, rudere militare). Ora il sentiero finalmente scende, seppur molto dolcemente ricalcando una vecchia mulattiera militare, che con infinite svolte discende la china erbosa, e quindi si inoltra nel bosco di larici; poco dopo si arriva ad un alpeggio che si aggira sulla sinistra: qui il sentiero diventa strada sterrata, al bivio si continua a sinistra raggiungendo la Colonia Viberti, e quindi al parcheggio sul ponte di Grange della Valle.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.3 Val di Susa Val Cenischia Rocciamelone Val Chisone