La traversata inizia dalla cima Corte Lorenzo, raggiungibile da Ompio o da Vercio (Mergozzo) su sentiero segnalato.
Dalla cima scendere alcuni mt. versante Ossola fino alla “finestra”. Io ho inziato da qui la discesa lungo la cresta Nord tendendo costantemente verso sx (qualche doppia, forse è meglio partire dall’anticima sopra la finestra).
Scendere fino ad una sella, attraversare a dx versante valgrande e risalire la cima quota 1505 (placche facili). Dalla cima, in prossimità di una cresta dentellata di roccia poco solida calarsi e attraversare a dx (tratto esposto).
Risalire alla Bocchetta del Tranquillo, superare sempre in cresta una seconda cima senza nome e raggiungere il Torrione di Bettola. Dal torrione scendere per la crsta nord fino a delle balze rocciose, poi con tre doppie dritte, 1a su spuntone (cordino lasciato), 2a e 3a su alberi, raggiungere una zona facile.
Calarsi infine alla Bocchetta di Lavattel (ottimo posto per bivacco) Dalla bocchetta è possibile raggiungere una sorgente d’acqua “il funtanin” sul versante ossolano del Pizzo tre Croci (tracce di sentiero e qualche bollo giallo).
Dalla bocchetta di Lavattel risalire la cresta sud del Pizzo tre Croci (sembra difficile, in realtà non lo è), arrivando alla bocchetta del Sautì (ometto). Segure la cresta, su percorso privo di difficoltà superando da Teia (o Teisa) e risalendo infine la cresta sud est del Lesino (tracce di animani, qualche cartello indicante il divieto di caccia).
A questo punto conviene individuare bene il percorso per risalire il Proman. Dalla cima scendere ad una selleta, e su evidenti tracce di animali iniziare la discesa su versante valgrandino (nord-est), tendendo sempre verso sx (scendendo).
Individuare un intaglio in prossimità di un gendarme che permette di passare sul versante Valfredda (il passaggio giusto è delimitato da muretto a secco + ometto).
Scendere il canale tenendosi a dx. Quando diventa roccioso con una doppia obliqua (cordino lasciato) raggiungere una zona di rododendri a sx.
Scendere su percorso facile fino ad un’ultimo salto che si supera con una doppia di 30 mt. da alberelli. Raggiungere facilmente la bocchetta di Valfredda.
La risalita del proman non è difficile ma molto faticosa e sono possibili diverse opzioni indico quella da me utilizzata. Dalla bocchetta costeggiare lo sperone sud-est fino ad un evidente canale.
Risalire prima su placche delicate, poi su alberelli e non appena possibile attraversare decisamente a dx per evitare i due torrioni prospicenti la bocchetta di valfredda.
Risalire al meglio il vallone fino alla cresta finale che conduce in vetta (forse è meno faticoso risalire il versande dx del canalone, più lungo ma con meno vegetazione).
Mi è stata molto utile la consultazione del sito segnalato in bibliografia, unico riferimento da me trovato circa la traversata in questione.
- Cartografia:
- igm- ist. svizzero