Nella stagione calda è vivamente consigliato l'uso del costume da bagno.
Avvicinamento
Uscire dalla A12 a Genova Nervi, prendere Corso Europa in direzione sud (La Spezia) e proseguire fino alle indicazioni per Nervi. Scendere la rampa e proseguire la direzione sud nella rotonda per entrare in Via Oberdan dopo 10 metri svoltare a sinistra in Via del Commercio. Si giunge ad un bivio e si segue verso destra fino al cimitero di Nervi. Si prosegue ora con il torrente scoperto, fino quasi al termine della via. Quindi si prende l'unica strada che c'è a destra, è una ripida salita (Via superiore Torrente Nervi) che porta al cimitero nuovo. Dopo circa 300mt si posteggia nelle vicinanze di Via Molinetti di Nervi. Percorsi 1,6 km si raggiunge il piccolo borgo di "Molinetti".
Descrizione
Premettendo che non si tratta propriamente di un itinerario di montagna ma piuttosto di una facile escursione per famiglie con bambini al seguito (o adulti pigri). Ho inteso inserirlo anche per l’utente di gulliver che si trovasse a fare un soggiorno nella zona poichè potrebbe essere una simpatica “variazione sul tema” a un soggiorno altrimenti sedentario e immerso in troppa città e troppa riviera.
La prima parte dell’itinerario si sviluppa lungo una stretta “crosa” asfaltata che consente il passaggio esclusivamente a motocicli e piccoli trattori da campagna, il percorso e fortemente abbruttito dalla presenza del cavalcavia sovrastante. Successivamente l’itinerario, fino all’abitato di Molinetti diviene più ameno ma sempre molto soft. Dopo la svolta a sinistra, passando per lo stretto ponte, il sentiero si fa più rustico e più interessante. Nel suo percorso si passa accanto ad alcune splendide Marmitte e autentiche piscine dall’acqua verdissima. Proseguendo, dopo una decisa impennata a nord-ovest si prosegue fino al Monte Fasce.
Storico
La "colonna infame"(a Genova ne esistono ancora solo tre oltre a questa). Fatta erigere da Bacicotto Cevasco contro l' amministrazione che aveva tolto l' acqua al suo mulino, questa colonna, alta circa 9 metri e larga cinque alla base, venne costruita sopra uno scoglio in modo che si stagliasse al centro del torrente. Nel tempo i racconti sulle ragioni che portarono Bacicotto ad erigerla si sono accavallati a tal punto sino a creare una sorta di aura leggendaria sulla storia della colonna e soprattutto sull' identità delle tre facce che compaiono sulla parte superiore. Si tratta di volti non stereotipati, ma ritratti in modo caricaturale, solcati da una mano rossa che scaglia fulmini, simbolo della rabbia di Bacicotto. Sul cilindro inferiore, due iscrizioni. Quella a est, è carica di scherno: "Oh triunviro maledetto/che formato avei progetto/di rovina e distruzione/or rimasto sei coglion e / e per questo il sol risplende/verità ben si comprende". Seguono le iniziali dei "condannati alle pene eterne", alcune corrispondenti a componenti del consiglio comunale operante nel 1896.