La cascata si presenta formata tutti gli inverni. A seconda della quantità di ghiaccio il tiro di dry può essere più o meno impegnativo.
A gennaio la sommità della cascata prende sole dalle 14. Nei mesi successivi l'irraggiamento aumenta notevolmente. Prestare attenzione dunque alla stabilità della struttura e alle numerose e grosse stalattiti.
I pendii sopra la cascata sono ripidi e e potenzialmente pericolosi in caso di manto nevoso instabile.
L
Seguire il sentiero numero 4 che da Gressoney la Trinitè porta nel Vallone di Necho. A quota 1850 il percorso diventa pianeggiante e in alto sulla destra si vede la gola con la cascata.
Abbandonare dunque il fondovalle e puntare alla cascata salendo per bosco ripido.
1,30h dall'auto. Pendii ripidi.
L1: in comune con la Cascata dell’Uomo Storto, risalire il canale di neve con un breve salto di ghiaccio a 70°. Sostare su viti alla base del bel muro di ghiaccio sulla sinistra. 50 metri
L2: abbandonare la cascata dell’Uomo Storto e risalire a sinistra il muro lungo 25 metri,qualche metro verticale, e su terreno più facile portarsi alla base del salto successivo. Sosta su viti. 45 m
L3: Obliquando verso destra salire il muro successivo giugendo ad una sosta a spit sopra un ripiano di ghiaccio posto alla base del tiro di misto. 30 metri
L4: salire a destra la placca rocciosa grazie ai petali di ghiaccio fino a raggiungere il primo spit. Possibilità di proteggersi su roccia con un friend 2 ( giallo) BD.
Man mano che ci si alza i petali di ghiaccio diventano più fagili e rari, bisogna allora muoversi con cautela incastrando le becche nelle fessure e usando con delicatezza alcune teppe erbose ( 5 spit e un chiodo)
Guadagnare così il primo di tre cavolfiori strapiombanti che con scalata aerea ed entusiamante si superano giugnendo su terreno più facile ad un ripiano ghiacciato sotto una grande stalattite. Sosta su viti. 25 m M6
L5: portarsi alla base della breve colonna soprastante.
Al momento della prima salita, la colonna è stata aggirata dall’interno e si è salita la colata sulla destra per poi affrontare direttamente il muro finale.
Con condizioni migliori è sicuramente possibile la salita diretta della breve colonna.
La cascata termina su pendii erbosi o nevosi. Arrivati dunque in cima all’ultimo muro non uscire dalla cascata, impossibile fare una buona sosta, ma sostare sull’ultima porzione di ghiaccio utilizzabile. Sosta su viti molto scomoda. 30 metri.
Vista l’esposizione al sole non è sicuro fidarsi di abalkov trovate sul posto. Meglio costruirne sempre una nuova.
Discesa:
Prima doppia di 60 metri su abalakov
Seconda doppia di 45 metri tornando a S1
Terza doppia di 60 metri fino a fine canale.
Materiale
Normale dotazione da cascata, cordini d’abbandono per le abalakov e un friend numero 2 BD
Amedeo Giobbio e Umberto Bado il 16 gennaio 2019