Per una ripetizione estiva sono sufficienti una corda da 50 m e 10 rinvii.
Per una ripetizione invernale (difficoltà D+), a seconda delle condizioni, potrebbero risultare utili due/tre friend medi e un paio di viti da ghiaccio medio/corte (II/2, passi fino a M5 o M6 se si segue la variante, TD). Materiale: 1 corda da 50 m (o due mezze corde), 10 rinvii, 3 friends medi se si vuole salire la variante diretta a destra del "passo dell’uovo".
Lunghezza 1, M4, neve 40°-50°, 50 metri: salire il conoide di neve fino all’inizio del canale, che presenta subito un saltino verticale-strapiombante formato da grossi blocchi incastrati, protetto con fix. Continuare più facilmente per zona più abbattuta, fino alla sosta a destra.
Lunghezza 2, passi M4, neve 50°, 30 metri: proseguire nel canale, fino ad un paio di brevi tratti delicati in roccia, arrivando alla sosta alla destra di una placca.
Lunghezza 3, M5, 30 metri: salire a sinistra per placca delicata, (“passo dell’uovo”) uscendo poi ad una spaccatura più facile. Si arriva ad un’altra placca, da salire fino ad arrivare ad una fessura orizzontale. Seguendola brevemente verso destra si arriva alla sosta.
Lunghezza 4, M5, neve 50°-60°, 50 metri: su per tratto subito leggermente strapiombante, e altro tratto verticale. Si continua per canale più appoggiato ma incassato e con roccia lisciata. E’ possibile evitare una sosta e proseguire alla successiva.
Lunghezza 5, M5, neve 50°-60°, 45 metri: un breve tratto porta ad un muro sotto uno strapiombo, tecnico e di soddisfazione, per proseguire più facilmente in canale incassato fino ad una sosta. Evitarla e continuare fin sotto un camino sotto un masso incastrato. Salire il muro di sinistra e uscire sul masso, andando alla sosta poco dopo.
Lunghezza 6, M5, M4, 45 metri: un altro breve tratto porta a sinistra ad un muro non facile, e poi ad un traverso a destra impegnativo. Si arriva ad una zona adagiata a cui segue un altro tratto verticale su liste-diedrini. Si evita una sosta e si prosegue verso sinistra e poi per zona a gradoni.
Lunghezza 7, M4, neve 40°, 50 metri: su per tratto in roccia verso sinistra e poi dritto per diedrino, che porta a destra ad una zona meno impegnativa. Si prosegue su neve verso sinistra, fino alla sosta su grosso masso.
Lunghezza 8, pendii 40°-50°, circa 150 metri: continuare sul terreno nevoso dei pendii sommitali, verso sinistra a doppiare un roccione, e poi dritto e ancora in obliquo verso sinistra fino a sbucare sul crestone poco prima della croce di vetta, che si trova a destra. Continuando per crestone si arriva alla vetta principale, con altra croce.
Note: bella via di misto di soddisfazione. La chiodatura a fix la rende più sicura, con la possibilità di provare alcuni passaggi, ma fare attenzione perché comunque alcuni passi sono obbligatori. La via non è da sottovalutare.
La lunghezza dei tiri è indicativa, come pure l’indicazione delle difficoltà, molto variabili a seconda delle condizioni.
Discesa: indicazioni in direzione di marcia.
Dalla cima principale scendere per il versante opposto, dove si trova solitamente una buona traccia, prima per crestina a destra e poi per pendii. Si punta ad arrivare ad un brutta costruzione abbandonata. Non scendere a destra, ma scendere per pendio a sinistra. Si arriva ad un ripiano dove si va verso destra, fino ad un evidente colletto. Li si scende facilmente sul versante opposto per pendio nevoso e si arriva ad un ripiano, che porta in leggera salita alla stazione della funivia. Si può scendere con la funivia, se si è stati veloci, oppure prima di essa occorre individuare una traccia che va a destra e arriva alla parte superiore della sterrata utilizzata per l’avvicinamento. Scendere per essa fino al parcheggio. (1h30)
- Bibliografia:
- Alpi Biellesi, le più meglio di Gianni Lanza