Escursione per gli amanti della wilderness e per i predatori del sentiero perduto. Il sentiero da seguire c’è ed è il “C4”, sempre presente ed anche bollato ed indicato, però la vaga traccia a volte cancellata, le tracce di bestiame e le tacche a volte invisibili fanno sì che frequentemente venga perso. In questo caso il suggerimento è di non procedere alla cieca ma fermarsi e cercare una tacca bianca e rossa che prima o pi si trova.
- se si intende rientrare a Sordevolo, si può raggiungere Sordevolo da Occhieppo superiore oppure da Pollone, poi si segue per S. Grato e si può parcheggiare presso il bivio per Prera;
- se si intende invece effettuare la traversata su Oropa conviene far base a Biella, raggiungere Sordevolo in autobus e rientrare sempre in autobus da Oropa.
A Sordevolo, arrivati al bivio Prera-S.Grato prendere il ramo per Prera-La Trappa (indicazioni); si passa il rifugio “Nel Bosco di Alice” quindi le case di Prera e il bivio per il Canyoning dell’Infernone con la Roggia Molinara (indicazioni). Al bivio per La Trappa ignorare il sentiero C1a (a destra) e proseguire invece diritto su pista sterrata su quello che sarebbe il C3 anche se non indicato. In falsopiano e con il torrente Elvo sempre in basso alla propria sinistra si attraversano 3 ponti, passato il terzo svoltare immediatamente a destra (il ramo a sinistra in discesa e senza indicazioni è il C1 che scende al ponte Cammale sull’Elvo e poi risale alle Salvine) e prima su sentiero poi per pista sterrata si arriva al Tracciolino (quota 973 m).
La pista sterrata prosegue sul lato opposto sempre come C3 (indicazioni per il Coda), superando – ormai invisibili specie con la folta vegetazione – il bivio col C19 per il Mucrone (scritta su masso) e l’alpe Bossole (praticamente nascosta dagli alberi). Passata l’alpe Raja di Graglia (visibile sulla destra) si supera il bivio per Gnum a sinistra (scritta su masso e targhetta bianco/rossa) arrivando al ponte Cabrin sull’Elvo (1170 m) dove la pista termina.
Attraversato il torrente si prosegue sul marcato sentiero, al bivio con il C2 per La Lace (targhette su masso) si prosegue diritto fino a raggiungere l’alpe Le Piane (1303 m sulla targa, 1312 m sulla cartina). Superati i fabbricati il sentiero svolta decisamente a sinistra (indicazione ben visibile “CODA”); qui occorre invece proseguire diritto, un’indicazione “C4”, in vernice su masso e non immediatamente visibile, indirizza sul sentiero C4 che porterà fino alla Bocchetta del Lago.
Si attraversa un tratto acquitrinoso dove il sentiero è un po’ nascosto dall’erba, si arriva al bivio per PIan Prè e si prosegue poi a mezzacosta e con moderata pendenza; si attraversano tatti con alberi e cespugli sradicati e si arriva ad un masso che riporta l’indicazione, ormai indecifrabile, “La Tura” con forse con la relativa freccia. Qui il sentiero marcato sembra proseguire diritto mentre occorre svoltare decisamente a sinistra anche se non si vede la traccia: cercare allora le tacche sulla propria testa o risalire il pendio per la massima pendenza, più in alto si ritrovano comunque le tacche e il sentiero che ora – su percorso più intuibile e attraversando alcuni canaloni – porta agli alpeggi La Tura (1720 m).
Qui si trovano le indicazioni per l’Alpe Sella-Rifugio Coda, per il Col Chardon e per la Bocchetta, cercare quelle in vernice su masso perché la segnaletica verticale è ormai inservibile. Seguendo l’indicazione “C4” sul fabbricato e poi le frequenti tacche b/r si scende verso il torrente, si passa il bivio col C17 per il Pian delle Fontanelle e si prosegue verso la Bocchetta. Attenzione che ora il percorso non è così intuitivo, visto che la Bocchetta non è ben visibile e il pianoro è solcato da più tracce; cercare allora di non perdere le tacche b/r, che sono sempre presenti e che però, in molti casi, sono sui sassi a filo terra e quindi nascoste dall’erba; seguendo queste si arriva alla rampa che sale alla Bocchetta (2026 m) dove si trova il bivio C11-GTA per il Coda e quindi in cresta, dove si imbocca il sentiero D24 (la via normale) che porta sulla vetta del Mucrone (2335 m).
- Cartografia:
- Carta della Dora Baltea Canavesana, Scala 1:20000, MU Edizioni